L’onorevole Matilde Siracusano si è recata oggi pomeriggio al Covid Hotel di Taormina, sito nella frazione di Trappitello.
Si tratta della struttura attivata lo scorso novembre dalla Regione Siciliana, per il tramite di Asp Messina, in convenzione con l’Hotel Inn di Taormina, nell’ambito del piano regionale che ha inteso prevedere almeno una residenza in ogni provincia da dedicare ai pazienti non gravi.
Al Covid Hotel si trovano in questo momento 16 persone positive provenienti dalle baracche di Messina. Si tratta, dunque, di persone che stanno vivendo un dramma nel dramma.
La parlamentare di FI ha avuto modo di incontrare il gestore dell’albergo, Ciro Balzano, e ha poi parlato a distanza, dall’esterno della struttura, con alcune delle persone positive che si trovano nel centro. Per motivi di sicurezza non è possibile, infatti, accedere ai locali dove si trovano le persone contagiate, che hanno così esternato il loro stato d’animo, la propria sofferenza, affacciandosi ad una finestra per comunicare con la deputata messinese.
“Noi vogliamo guarire ma soprattutto vogliamo una casa dignitosa. Siamo molto provati, soprattutto psicologicamente. Ci mancano i nostri affetti, soffriamo il dover fare questa quarantena lontani dalle persone che amiamo”, ha detto una donna rivolgendosi all’on. Siracusano, che ha inteso rassicurare i cittadini che si trovano al momento a Trappitello sulla volontà di portare avanti la battaglia sulle baracche.
L’on. Siracusano ha esortato le persone al momento trasferite al Covid Hotel di Trappitello a non mollare. “Lo Stato non può continuare a negare una casa e una vita dignitosa a questi cittadini – ha detto l’on. Siracusano -, che adesso stanno lottando contro questa ulteriore emergenza sanitaria. E’ pazzesco, è sconcertante ma soprattutto inaccettabile che il governo ancora adesso non abbia voluto approvare una legge speciale. La lunga strada verso il risanamento deve compiersi e non può più essere ostacolata o rimandata, la mia battaglia e quella del nostro gruppo parlamentare va avanti e non si fermerà”.
“Non ci sono più scuse né giustificazioni. Rinnoviamo l’appello al buon senso, affinché le Istituzioni si facciano finalmente carico di affrontare al più presto questa emergenza che va avanti da un tempo infinito e sulla quale è arrivato il momento di assumersi le responsabilità di aiutare tutte queste persone, garantendo loro il diritto a una vita normale e la dignità che sinora gli è stata negata”.