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La seduta all'Ars

Siti archeologici in Sicilia, approvato emendamento

mercoledì 28 Giugno 2023
Assemblea regionale siciliana

Una parte dei soldi provenienti dai biglietti d’ingresso nei siti archeologici sarà distribuita ai Comuni nel cui territorio ricadono. L’Assemblea regionale siciliana ha approvato un emendamento che accoglie, seppure in parte, le proposte del sindaco di Taormina e deputato regionale Cateno De Luca. I Comuni, dopo aver siglato convenzioni, potranno incassare il 15 per cento dei proventi ottenuti dallo sbigliettamento ordinario. Sono così esclusi i grandi eventi organizzati dai privati.

I soldi serviranno alle amministrazioni per garantire i servizi di viabilità, sicurezza, decoro urbano e raccolta dei rifiuti. I Parchi archeologici dovranno anche permettere ai Comuni, per almeno 5 giornate al mese, di utilizzare i siti per manifestazioni. Le amministrazioni non potranno incassare più di 600 mila euro all’anno.

siti archeologici

L’intervento legislativo fa riferimento alla legge 20 del 2000 che disciplina, tra l’altro, l’autonomia finanziaria dei Parchi archeologici in Sicilia. A sollevare il caso era stato lo stesso De Luca segnalando che dalle presenze nel teatro antico di Taormina provenivano solo spese per l’amministrazione ma limitati benefici economici per il territorio. La norma, approvata su proposta del governo, prevede che, per compensare eventuali squilibri finanziari, nel corrente anno, la Regione stanzi 750 mila euro.

La richiesta di De Luca era arrivata all’indomani del suo insediamento alla guida dell’amministrazione di Taormina. Inizialmente c’era stata una ferma opposizione del presidente della Regione Renato Schifani. L’accordo è stato raggiunto solo ieri. Oggi l’approvazione a Sala d’Ercole.

 

 

 

 

Renato Schifani

Il presidente della Regione, Renato Schifani, esprime soddisfazione per l’approvazione, da parte dell’Ars, dell’emendamento “Voglio ringraziare – dice Schifani – i deputati della maggioranza e dell’opposizione che in maniera sinergica hanno contribuito a migliorare il testo originario e il presidente dell’Ars per la conduzione dell’Aula e l’attività di sintesi esercitata”. “Una disposizione – sottolinea il presidente – il cui impianto normativo è stato fortemente voluto dal governo, che, invece, come diversamente ipotizzato ha ritenuto di non ‘tassare’ gli imprenditori con una quota del 20% per gli incassi relativi agli eventi organizzati all’interno dei siti archeologici. Una posizione non condivisibile, sia perché avrebbe causato molto probabilmente un trasferimento del costo sull’utente finale, il cittadino, sia perché non si può chiedere al privato di accollarsi il rischio di impresa, se lo sbigliettamento dello spettacolo va male, e tassarlo alla fonte, invece, se va bene. È un principio che stride con chi ha una concezione economica liberista”.

 

“Una manovra finanziaria che serve a dare serenità ai Comuni, a stanziare le risorse per la forestazione, ad avviare la stabilizzazione degli ex Pip, ma anche a mettere ordine tra le società partecipate della Regione, dismettendo i rami secchi. Un ringraziamento va al Parlamento tutto per avere trovato la migliore sintesi tra le varie norme”. conclude il presidente della Regione, Renato Schifani, commentando l’approvazione, da parte dell’Ars, del cosiddetto collegato.

 

Marco Falcone

“Il voto odierno dell’Ars – aggiunge l’assessore all’Economia Marco Falcone – porta con sé significativi obiettivi raggiunti dal governo Schifani nell’interesse della Sicilia. Avviamo oggi una manovra da oltre 250 milioni di euro che mette in sicurezza i bilanci dei Comuni, grazie alla previsione da 115 milioni per il Fondo investimenti e ai 22 milioni che abbiamo destinato alle spese correnti, risorse richieste anche dall’Anci. Certezza anche per il settore forestazione a cui destiniamo ben 74 milioni di euro. Registriamo, inoltre, il superamento della storica vertenza sui Pip: la norma che abbiamo messo a punto avvia infatti la stabilizzazione di ben 1.166 lavoratori”.

“Proseguiamo, poi – annuncia Falcone – il riordino amministrativo e istituzionale della Regione, con la chiusura di Biosphera spa e Resais spa, partecipate da anni in liquidazione, in forza dell’intervento normativo approvato dall’Aula che appiana i contenziosi pendenti da tempo sulle due vecchie società da dismettere. Infine, vogliamo sottolineare i 10 milioni stanziati in favore dei Consorzi di bonifica di Agrigento e Siracusa, risorse che consentiranno il pagamento degli stipendi e la ripresa dei servizi, accanto a cinque milioni di euro che investiamo sulla continuità territoriale per i collegamenti fra Sicilia e resto del Paese. Oggi – conclude l’assessore all’Economia – scriviamo un’altra pagina di risanamento e buona amministrazione della nostra Regione”.

 

Michele Catanzaro

“Ad otto mesi dall’inizio della legislatura il Governo regionale si limita all’ordinaria amministrazione varando misure tampone che rivelano la totale assenza di una visione di sviluppo e rilancio dell’economia dell’isola .Il presidente della Regione vanta il raggiungimento di significativi obiettivi, ma di fatto la manovra correttiva appena approvata non va oltre agli interventi per la messa in sicurezza dei bilanci dei Comuni, forestali, Pip e partecipate. Delle riforme e delle mirabolanti promesse annunciate dal presidente Schifani ai siciliani durante la campagna elettorale nemmeno l’ombra” . Così Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars commenta l’approvazione da parte dell’Assemblea del ‘Collegato bis’.

 

 

 

Antonio De Luca

“Una scatola vuota, o poco più. Quasi nulla che serva veramente ai siciliani e per la sanità ormai al collasso nemmeno un solo euro. Non potevamo che votare contro”. Il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca boccia senza mezzi termini il collegato alla finanziaria votato oggi a sala d’Ercole. “A parte poche norme urgenti – dice il deputato – questo testo non contempla niente di veramente utile e importante per i siciliani, non è degno nemmeno di essere chiamato legge. Non si parla di sanità, di liste d’attesa, di povertà, di dissesto idrogeologico. Non si parla di nulla, come nulla finora ha fatto il governo che lo ha partorito. Per quanto riguarda la sanità ormai al collasso e bocciata in questi giorni da Ministero della Salute, Agenas e Crea, vorremmo capire quando questo esecutivo deciderà di muovere un dito. Intanto a muoversi in cerca di cure adeguate in altre regioni solo i siciliani e, onestamente, non ci sentiamo di dargli torto”

Il M5S ha comunque reso la manovra meno peggiore di quella sbarcata in aula. “Siamo riusciti – dice Antonio De Luca – a far togliere dal testo tante norme che erano state inserite senza vaglio preventivo delle commissioni di merito solo per favorire qualche deputato e non certo per portare beneficio ai territori. Altre norme che invece i siciliani aspettavamo e che noi avevamo proposto con nostri emendamenti sono rimaste vergognosamente fuori dalla legge, una su tutte quella sui ristori ai privati e alle imprese colpite dalle alluvioni di dicembre”.

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