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Il problema

Situazione siccità: nel mese di gennaio piogge mal distribuite in Sicilia, restano ampie le aree di deficit

sabato 15 Febbraio 2025

Si sente ancora lo strascico della siccità e delle problematiche che riguardano la nostra isola, in ginocchio buona parte dei comuni siciliani.

Anche nel mese di gennaio la distribuzione delle piogge in Sicilia favorisca le aree a ridosso dei rilievi montuosi, in particolare quelli del settore nord-orientale, tuttavia il divario tra gli accumuli di pioggia registrati a gennaio nelle diverse aree dell’Isola va ben oltre queste differenze e mostra quantitativi abbondanti su quasi tutto il settore ionico e il settore tirrenico, lasciando però di nuovo in deficit molte aree della regione sul settore centro-meridionale e sull’estremo settore occidentale, impedendo così in quelle aree una significativa ricostituzione delle riserve idriche.

Secondo quanto viene fuori dagli ultimi dati, il 2024 è stato il più arido, caratterizzato da temperature più alte e scarsità di piogge senza precedenti, confermando fino a questo momento questa tendenza. Il 2023, invece, il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica. Abbiamo visto nei mesi scorsi che gli invasi sono sempre più secchi e le ultime piogge non sono riuscite a riempirle, solo a marzo, per esempio si conta meno del 90% di acqua. Secondo i dati raccolti da Anbi, l’osservatorio risorse idriche, si tratta di un valore così basso che non si registrava addirittura dal 2010.

Le alte temperature hanno prosciugato gli invasi rendendo la situazione idrica sempre più problematica. E se consideriamo già la scarsa disponibilità di acqua, la nostra terra ha poche speranze di vedere un barlume di luce nei prossimi anni. Una crisi che sta cominciando a diventare strutturale. Se prima sapevamo che pioveva una certa quantità di acqua di pioggia, 700 millimetri circa, adesso il dato è variato, sceso fino a 400 millimetri d’acqua. Di conseguenza, una minore quantità di pioggia corrisponde una minore quantità di acqua disponibile negli invasi artificiali, una minore ricarica di risorsa idrica e così via.

L’assoluta prevalenza di flussi atlantici o artici provenienti da Maestrale o da Tramontana, registrati nel mese di dicembre (clicca qui), ha permesso abbondanti accumuli di pioggia e neve sul settore tirrenico e in minor misura sulla restante parte del settore occidentale, dove comunque gli apporti sono stati pari o superiori alla norma. La tipologia della circolazione atmosferica ha invece penalizzato il settore sud-orientale, dove gli accumuli sono stati poco significativi e notevolmente inferiori alla norma.
La media regionale delle precipitazioni mensili ottenuta dalla rete Sias (servizio informativo agrometeorologico siciliano) è stimata pari a 103 mm, quasi 11 mm in più rispetto alla norma di dicembre per il periodo 2003-2022.
Il minimo accumulo mensile di 12,8 mm è stato invece registrato in provincia di Ragusa dalla stazione Santa Croce Camerina.
Ma cosa è successo nel mese di gennaio?
Secondo i dati registrati da Sias tra le zone più piovose della norma spiccano le aree interessate più intensamente dalla tempesta di giorno 17 e dal precedente evento di giorno 13 sull’estremo settore sud-orientale, tanto che l’area di Pachino ha ricevuto piogge 4 volte superiori ai valori normali, mentre sono numerose le altre stazioni del settore ionico dove i valori sono stati più che doppi.
L’altra faccia della medaglia è rappresentata da parte del Trapanese, dell’Agrigentino e del Nisseno, dove sono numerose le aree dove sono mancati quantitativi tra il 20 e il 30% di quelli attesi.
La situazione risulta nettamente più favorevole di un anno fa per ciò che riguarda le colture invernali come i seminativi e le foraggere, ma che ancora ha bisogno dell’arrivo di piogge più consistenti, che permettano un congruo accumulo di riserve superficiali e sotterranee per la stagione irrigua.
L’accumulo medio regionale stimato, sui dati della rete Sias, risulta di circa 116 mm, superiore di quasi 36 mm alla norma del periodo 2003-2022, tuttavia sulle singole stazioni gli accumuli mensili variano da un massimo di 396,6 mm presso la stazione Linguaglossa Etna Nord (CT) ad un minimo di 45,4 mm presso la stazione Enna, ubicata in C.da Pasquasia lontano dal centro urbano. Il massimo accumulo giornaliero è stato registrato anch’esso dalla stazione Linguaglossa Etna Nord con 353,2 mm il giorno 17.
Il numero medio di giorni piovosi è risultato pari a 8,5, inferiore ai 10 giorni corrispondenti alla norma di gennaio del periodo 2003-2022, segno della concentrazione delle piogge in un numero relativamente limitato di eventi, contrariamente a quanto farebbe presupporre un accumulo medio regionale superiore alla norma.
Pur con le marcate differenze territoriali messe in evidenza, il bilancio degli accumuli da inizio settembre mostra una situazione nettamente più favorevole rispetto ad un anno fa, anche nelle aree dove il mese è rimasto in deficit.Le basse temperature del periodo e il buon livello di saturazione dei suoli lasciano presupporre che le prossime piogge possano ottenere deflussi verso gli invasi più significativi di quanto non sia avvenuto finora“.
Dopo il decorso freddo del mese di dicembre, gennaio ha prodotto di nuovo una marcata anomalia termica mensile, sostanzialmente in linea con quanto osservato a livello nazionale. Lo scarto rispetto alla norma del periodo 2003-2022 risulta di ben 1,5 °C in più.
Stando ai numeri, come temperatura media regionale, valutata sulle serie Sias 2002-2024, il gennaio 2025 con 10,37 °C risulta inferiore solo di pochi centesimi di grado al massimo valore precedente registrato nel 2007.
Oltre alla media regionale delle medie, anche gli altri indici sono risultati vicini ai valori massimi delle serie, tra questi la media regionale delle massime assolute, inferiore anch’essa a quella registrata nel 2007 ma comunque elevata a causa dell’avvezione meridionale che ha interessato la regione il giorno 28/01. “Il massimo valore assoluto toccato quel giorno durante il mese sulla rete SIAS, i 27,2 °C registrati dalla stazione Patti (ME), è stato di solo un decimo inferiore al valore massimo di gennaio, registrato nel 2021 dalla stazione Militello Rosmarino (ME). Il valore minimo assoluto nel mese è stato registrato dalla stazione Linguaglossa Etna Nord il giorno 15“.
Pantelleria con 13,6 °C è stata la stazione con la temperatura media mensile più alta di tutta la regione“.
Possiamo dire, dunque, che il mese di gennaio è stato tra i più miti degli ultimi 20 anni.
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