Slitta ancora il passaggio in Aula della manovra finanziaria. Dopo una breve riunione tra l’assessore all’Economia Alessandro Baccei, il governatore Rosario Crocetta e il presidente dell’Ars Ardizzone, si è deciso di deviare ancora la rotta e non entrare nel vivo dell’esame dei testi contabili.
L’Ars ha dedicato la seduta pomeridiana all’elezione di un componente della sezione di controllo della corte dei Conti e al voto del bilancio interno del parlamento regionale. Con 46 voti a favore su 72 votanti, il parlamento regionale ha eletto Ignazio Tozzo nuovo componente della sezione di controllo della Corte dei Conti per la Sicilia. Sono state due le schede bianche, nessuna scheda è stata annullata.
Nell’attesa di entrare nel vivo, dietro le quinte si cerca di trovare un’intesa sulla manovra e superare i non pochi attriti tra Crocetta e la presidenza dell’Ars: mentre Ardizzone aveva categoricamente rinviato l’esame del collegato dopo l’approvazione dei testi contabili, dopo dunque il 30 aprile, Crocetta ha rilanciato il dado chiedendo oggi, nel corso del vertice “di trovare un’intesa sul collegato. Occorre incardinare il testo e la data esatta in cui verrà discusso – ha detto – ma prima bisogna stralciare dal collegato quattro norme importanti da proporre all’interno della finanziaria “.
“Si tratta – secondo il governatore – di norme che non possono aspettare di essere discusse dopo il voto dei documenti contabili: misure di particolare urgenza che riguardano la conversione del Cas da consorzio in società per azioni (n.d.r. operazione indispensabile per favorire la fusione con Anas), quella sulla programmazione dei fondi europei per la progettazione, alcune norme sindacali e l’ipotesi di trasformare in dipartimento la centrale unica di committenza”.
Quella che va riscritta subito, è per Crocetta, la norma sui disabili. “Va riscritta per intero, così non può essere discussa. Facciamo un unico testo su tutto – così spiega il probelma ai giornalisti affermando di non aver ancora contezza esatta dei fondi disponibili – serve un terreno reale di confronto, cercare di capire almeno a quanto ammonta il fondo realmente a disposizione ed evitare gli errori del passato. Le famiglie – ha osservato – non possono anticipare le spese. Trovo sbagliato che tutta la questione dei disabili gravissimi e gravi passi attraverso gli enti locali. la disabilità in genere piò essere gestita dagli enti locali, ma quella grave e gravissima va affidata alle Asp, i comuni hanno tempi troppo lunghi”.