Sarà la prima edizione quella del 4 marzo e il titolo, tra poesia e realtà in reparto, apre un percorso che ha messo insieme l’assessorato regionale Territorio e Ambiente, l’Ente Parco delle Madonie e alcune associazioni (l’“Aslti”, l’Associazione siciliana leucemie e tumori dell’infanzia, “La Città che vorrei” e “Sci Club – Parco delle Madonie”): “Sognando le Madonie. Vorrei toccare con le mie dita candidi fiocchi di neve”.
Un’operazione “normale” per i più, ma non per i piccoli di oncoematologia pediatrica dell’ospedale “Civico” di Palermo. Alcuni di loro, domani, saliranno a Piano Battaglia, la stazione sciistica delle Madonie, insieme alle famiglie.
Una gita fuori porta che reca i segni eccezionali di una giornata diversa, fuori da quell’ordinario spesso rigato da lacrime, tra camici e cure.
In un post sulla pagina Facebook del Parco delle Madonie, un genitore che si firma “un papà qualunque di un bimbo speciale che mi ha insegnato a vivere”, ricorda che l’iniziativa «nasce dal desiderio di alcuni bimbi che vivono ogni giorno una dura battaglia: la lotta per la vita, la cui normalità diventa vivere e condividere gioie e dolori nel reparto di oncoematologia pediatrica». E aggiunge: «Per chi non vive questa realtà, può sembrare banale fare una gita sulla neve, per i bambini di quel reparto è qualcosa di meraviglioso».
E qui il tratto da segnare come spesso accade quando le parole disegnano vite intrecciate e fortificate dal dolore: «Quel giorno saranno come tutti gli altri, potranno giocare e godere di momenti spensierati e con loro i genitori che ne gioiranno insieme, il tutto come se fosse una semplice giornata di una famiglia qualunque». Già, perché è proprio questa la sfida quotidiana: il tentativo della normalità. I percorsi della malattia non fanno mai sconti: «Anche noi per qualche ora vivremo momenti felici che a volte riusciamo solo ad immaginare chiedendoci se mai torneranno a far parte della nostra quotidianità o se questi non arriveranno mai più perché i nostri piccoli grandi eroi qualche volta diventano angeli».
Il contatto con la natura rappresenta un ritorno alle origini e sempre più la scienza spinge per farne un appuntamento fisso nella propria agenda; in particolare, abbracciare un albero, respirare l’aria e i suoni di un bosco, passeggiarvi contemplando il pezzo di cielo che si adagia sopra, toccare gli elementi come la neve, che risveglia l’“istinto” della felicità, sono tutte buone pratiche.
Una sorta di “immersione” per “bagnare” mente e corpo e ai bambini del “Civico” toccherà questo: divertirsi, che non è mai operazione scontata tanto più se oncoematologia pediatrica è il luogo da cui provieni.