Sparatoria tra due gruppi di giovani a Monreale (PA): tre morti e due feriti
Redazione
domenica 27 Aprile 2025
IN AGGIORNAMENTO
Fuori pericolo, il ragazzo di 16 anni, rimasto ferito dai colpi di pistola sparati a Monreale la scorsa notte, ha risposto con messaggi agli amici, preoccupati per le sue condizioni, dal letto dell’ospedale Policlinico di Palermo dove è ricoverato. In ospedale rimane anche il secondo ferito, Nicolò Cangemi, 33 anni.
Un 19enne del quartiere Zen di Palermo viene interrogato da ore dai carabinieri perché sospettato di essere uno dei ragazzi che la scorsa notte, durante una lite, ha sparato e ucciso tre coetanei di Monreale. Alla base della rissa ci sarebbe stato un apprezzamento dei monrealesi sul modo di guidare il motorino dei giovani del capoluogo. Dalle parole si sarebbe passati ai pugni, poi dal gruppo dei palermitani sarebbero stati sparati almeno 18 colpi. Probabilmente in due avrebbero fatto fuoco. Due vittime sono morte sul colpo, una terza è deceduta in ospedale. Al vaglio degli inquirenti anche la posizione di un secondo palermitano.
ECCO COSA E’ SUCCESSO
E’ di tre morti e due feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nei pressi della centrale piazza Duomo a Monreale, nel palermitano, in via Benedetto d’Acquisto.
Via Benedetto d’Acquisto a Monreale
La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria.
Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare.
Sembrerebbe che alcuni feriti non facevano parte dei gruppi che si sono affrontanti in una rissa. Quando sono stati esplosi i colpi di pistola c’è stato il fuggi fuggi generale, e il panico tra gli avventori.
I sanitari del 118 intervenuti subito dopo la sparatoria, sono stati strattonati dai parenti e dagli amici dei feriti. A terra c’erano tre giovani colpiti da arma da fuoco. Il primo equipaggio arrivato in via Benedetto D’Acquisto è stato accerchiato: i parenti chiedevano che fosse data priorità al proprio ferito. Sono stati attimi terribili per i sanitari.
Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni, Massimo Pirozzo e Andrea Miceli, entrambi di 26 anni. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo.
Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione. All’ospedale Ingrassia parenti e amici di uno dei ragazzi in fin di vita si sono riversati al pronto soccorso. Non appena hanno appreso della morte hanno danneggiato l’ambulanza. I sanitari sono riusciti ad uscire dall’ospedale grazie a un cordone delle forze dell’ordine.
I due feriti di 33 anni e 16 anni, coinvolti nella sparatoria della scorsa notte a Monreale con tre vittime, saranno a breve trasferiti dall’ospedale Ingrassia al Policlinico, sempre a Palermo. I due non sarebbero in pericolo di vita.
Le indagini sono condotte dai carabinieri che stanno cercando di acquisire le immagini dei sistemi di video-sorveglianza per cercare di risalire a chi ha sparato.
“Cosa è successo?”è la domanda ricorrente dei tanti turisti giunti stamani a Monreale (PA) per ammirare i monumenti della cittadina normanna, trovandosi di fronte ai nastri bianchi e rossi che delimitano la zona dove la scorsa notte è avvenuta la sparatoria, con tre morti e due feriti. Sul selciato gli investigatori hanno segnato dei cerchi rossi.
A Monreale da alcuni giorni fervono i preparativi per la festa del Santissimo Crocifisso, il patrono della cittadina con poco meno di 40 mila abitanti. I festeggiamenti durano tre giorni, dall’1 al 3 maggio e attraggono migliaia di fedeli.
La Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, ha aperto una inchiesta sulla morte dei tre giovani nella lite della scorsa notte a Monreale.
L’amministrazione comunale di Monreale ha deciso di annullare i festeggiamenti per la 399esima edizione della festa del Santissimo Crocifisso, i cui eventi avrebbero preso il via questa sera, a seguito della sparatoria della scora notte che ha provocato tre vittime e due feriti. “In un momento di così profondo dolore per la nostra comunità, ogni festeggiamento appare inopportuno e irrispettoso verso le vittime e le loro famiglie”, dice il sindaco di Monreale, Alberto Acridiacono.
In segno di lutto e di vicinanza ai familiari delle vittime, il comune di Monreale proclamerà il lutto cittadino nei giorni in cui si svolgeranno le esequie. La giunta ha deciso di farsi carico delle spese dei funerali “desiderando così offrire un concreto segno di solidarietà e sostegno alle famiglie in questo momento di sofferenza”.
“La nostra comunità è ferita nel profondo – afferma Arcidiacono – ci stringiamo con affetto alle famiglie colpite e ci impegniamo a fare tutto il possibile per supportarle in questo momento così difficile. La perdita di queste giovani vite è una ferita che segnerà per sempre la nostra città”.
Le testimonianze
“C’è stata una rissa violenta, con lancio di tavoli, bastoni e bottiglie. E’ esploso il panico. Poco dopo si sono sentiti colpi di arma da fuoco, tutto è degenerato. Gente che fuggiva, altri che cadevano e venivano calpestati, chi si nascondeva tra le auto, chi piangeva a dirotto. E’ stato terribile”. E’ la testimonianza di una giovane che ieri notte si trovava nei paraggi di via Benedetto D’Acquisto, la strada a pochi metri da piazza Duomo, dove qualcuno ha sparato uccidendo tre giovani di Monreale.
Il profilo delle vittime
Nel suo profilo Instagram, Salvatore Turdo, il ragazzo di 23 anni vittima della sparatoria di ieri notte a Monreale assieme ad Andrea Miceli di 26 anni e a Massimo Pirozzo anche lui 26 anni, l’ultima foto l’aveva pubblicata sedici ore fa: è un selfie a petto nudo, scattato allo specchio, come sottofondo il brano di Sfera Ebbasta e Shiva dal titolo “Sei persa”. C’è anche un video di uno scooter insaponato e pronto al lavaggio con scritto “ogni tanto tocca anche a lui” e poi la sua versione splendente.
Salvatore Turdo e Andrea Miceli facevano i carpentieri: entrambi lavoravano per la ditta edile del padre di Miceli, i due erano cugini. Massimo Pirozzo, invece “cambiava spesso lavoro”,spiega una sua conoscente che aggiunge: “Erano tutti e tre ragazzi tranquilli”.
Dai social si evince la sfrenata passione di Miceli per il calcio e in particolare per l’attaccante della Roma Paulo Dybala; Turdo tifava per la Juventus. L’ultimo post di Miceli risale a un giorno fa. E’ un video con la sua nipotina: “Ricordo ancora la prima volta che chiamandomi zio hai saputo far diventare il mio cuore pieno di gioia. Ad oggi non sembra nemmeno che siano passati questi tre anni e per questo giorno speciale voglio che tu sappia che ti starò sempre vicino e potrai contare sempre su di me”.
Massimo Pirozzo, invece, nel suo profilo Facebook condivideva un post con scritto:“Sono due le cose che non devi mai fare con me: mancarmi di rispetto e sottovalutarmi”, probabilmente nutriva una forte passione per la musica elettronica tanto da scrivere che lavorava presso Tomorrowland, uno dei più noti festival di musica elettronica a livello mondiale, che si svolge, ogni estate, in Belgio.
I commenti
“Questa mattina, atterrato a Palermo con il primo volo da Roma di ritorno dalla celebrazione del funerale di Papa Francesco, sono stato accolto con una notizia dolorosa, sconcertante e inaccettabile: un’assurda rissa sfociata in tragedia che ha portato la morte di tre giovani della nostra città, due dei quali membri della Confraternita del Santissimo Crocifisso. La violenza ha nuovamente colpito e questa volta i nostri ragazzi nel cuore di Monreale”. Lo dice l’arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi.
“Di fronte ad un simile evento, la parola più eloquente è il silenzio, i gesti più appropriati, la preghiera e il pianto. Esprimo il mio personale cordoglio e la mia vicinanza ai famigliari nel loro infinito dolore, così come anche agli amici e all’intera città di Monreale oggi preda dello sconforto. Questo fatto mi colpisce e genera in me un senso di responsabilità, perché queste morti chiedono e meritano una risposta personale da parte di ciascuno – aggiunge l’arcivescovo – La violenza è ormai cifra caratterizzante del nostro convivere sociale: l’uso delle parole, il bullismo, gli abusi su bimbi e donne, le prepotenze, l’arroganza e molte altre manifestazioni, infettano il nostro modo di comunicare, di convivere e di abitare la casa comune. Tutto ciò non può che sfociare nella violenza e nella morte. Basta”.
Per l’arcivescovo “è necessario fermarci, interrogarci e farci carico della complessità sociale avviando laboratori di civiltà nuova”. “Questa tragedia accaduta nel tempo dei festeggiamenti del Santissimo Crocifisso ci chiede di farci promotori di una nuova umanità che ha proprio nel Crocifisso il modello ispiratore e la speranza di realizzazione – conclude – Prego per le anime di Salvatore Turdo, Massimo Pirozzo e Andrea Miceli, perché il Padre misericordioso li accolga tra le sue braccia. Prego per le loro famiglie e per i loro amici, perché questo nostro dolore ispiri nell’intera comunità monrealese il profondo desiderio di un mondo nuovo”.
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