Condividi

Speciale strage di Capaci, Genchi: “Due telecomandi per uccidere Falcone” | VIDEO

martedì 2 Giugno 2020

GUARDA IL VIDEO IN ALTO

Al processo d’appello Capaci bis il pentito Riggio ha sollevato di recente l’ipotesi dell’esistenza di un secondo telecomando, e quindi la pista del cosiddetto “doppio cantiere” per uccidere il giudice Giovanni Falcone quel 23 maggio 1992.

«Io l’ho sempre sostenuto dal primo momento. Le mie indagini portavano in questa direzione… poi mi hanno bloccato. Il Gotha di Cosa nostra, i corleonesi, non avevano la capacità organizzativa, militare, strategica, di intelligence, per organizzare un attentato come la strage di Capaci. L’elemento principale non era l’esplosivo utilizzato, ma le informazioni su quando e come Falcone sarebbe arrivato da Roma a Palermo. Falcone viaggiava in un aereo dei Servizi segreti col piano di volo coperto da Segreto di Stato. Non doveva e non poteva saperlo nessuno. Chi lo ha saputo, l’ha saputo dagli apparati dello Stato. Infatti le telefonate che io ho trovato partivano da Roma».

brusca

Questo, uno dei passaggi cruciali dell’intervista che l’Avvocato Gioacchino Genchi ha rilasciato ai microfoni de ilSicilia.it

«La mafia è stata usata per lasciare il marchio, il bollino, l’imprimatur di chi l’aveva fatta. Quelli erano dei pecorai… Brusca non lo aveva mai preso un telecomando in vita sua! A loro hanno dato l’impressione di aver premuto. Di loro servivano quelle cicche di sigaretta, fatte trovare e analizzate dall’FBI, per dare il marchio di origine a quella strage. Cosa nostra si è prestata a quel gioco, ma per loro è stata la fine, perché con quella strage hanno fatto l’errore peggiore della loro vita: sono stati truffati da chi li ha portati in quella collinetta a recitare la parte. Quelli erano dei figuranti, erano degli attori, perché i veri protagonisti di quella strage non sono mai emersi. Quei mafiosi pecorai assassini la strage l’hanno fatta, ma il congegno, l’organizzazione, la predisposizione, lo studio, la scelta, il momento, il perché, serviva ad altri. Quelli si sono prestati a recitare la comparsa».

E ancora: «Gli Stati Uniti, che per me sono la regia strategica e politica di quell’attentato. Sicuramente c’è stata una sovrapposizione di telecomandi. La vera storia di quell’attentato deve essere ancora scritta», conclude Genchi.

 

CLICCA QUI PER VEDERE L’INTERO SPECIALE

 

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Decreto “svuota-carceri”, Rita Barbera: “La sicurezza nasce dal rispetto” CLICCA PER IL VIDEO

IlSicilia.it ha intervistato Rita Barbera, per anni direttrice di istituti penitenziari, in prima linea e “sul campo” in tema di amministrazione carceraria. Con lei abbiamo analizzato il decreto “Carcere sicuro”, recentemente approvato dal Governo nazionale.

BarSicilia

Bar Sicilia, estate tutta da vivere a Giardini Naxos: turismo, eventi, cultura, arte CLICCA PER IL VIDEO

Con gli assessori comunali di Giardini Naxos Fulvia Toscano e Ferdinando Croce scopriamo sorprese ed eventi di un’estate da boom di turisti

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.