“Aspettavamo di sapere se Musumeci si è aumentato pensione e liquidazione e il partito del presidente cosa fa? Replica, evidentemente stizzito, al nostro comunicato con attacchi sconclusionati e falsi agli unici che all’Ars hanno restituito oltre 5,5 milioni di euro dei propri stipendi, mentre nessun deputato degli altri partiti, quello di Musumeci compreso, ha mai restituito un euro ai siciliani. Ci dicano, piuttosto, i deputati regionali di questo partito, presidente della Regione compreso, se a fine ottobre hanno avuto l’ardire e la sfrontatezza di aumentarsi pensioni e liquidazioni, come ha fatto la stragrande maggioranza dei deputati, tranne noi, mentre parecchi siciliani, in piena pandemia, non riescono a mettere assieme il pranzo con la cena“.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Giorgio Pasqua, in risposta al comunicato della sezione giovanile di Diventerà Bellissima sulle restituzioni dei deputati regionali M5S.
“Diventerà Bellissima – dice Pasqua – evidentemente è molto superficiale sui lavori dell’Ars e non ricorda che nel periodo che contesta non solo hanno operato aula e commissioni, ma si è lavorato anche sulla Finanziaria cosiddetta di guerra, che, a causa della pochezza del governo regionale, è rimasta sulla carta, impedendo ai siciliani di avere un solo euro. Le spese da noi sostenute, con soldi nostri, teniamo a ricordarlo, sono pertanto ampiamente giustificate, oltre che documentate“.
“Al distratto partito del presidente Musumeci – continua Pasqua- ricordiamo che in piena pandemia noi abbiamo donato alle Asp e alla Protezione civile 300 mila euro. Quanto hanno donato loro? Oppure hanno fatto l’opposto, aumentandosi pensioni e liquidazioni? Lo dicano ai siciliani, se ne hanno il coraggio. Lo dica soprattutto Musumeci, che sull’aumento delle pensioni e delle liquidazioni dei deputati regionali non ha proferito parola“.
“Presidente – conclude Pasqua – se anche lei, come gli altri deputati, si è fatto questi vergognosi regali, in questo tragico periodo, lo dica. Altrimenti smentisca. Che le fate a fare le giornate della trasparenza se poi sulle questioni scomode non dite una sola parola?“