Mentre da un lato si festeggia e filtra ottimismo per la stabilizzazione degli Asu impiegati nei siti dei Beni culturali siciliani, c’è però chi vede la strada ancora in salita. L’inserimento degli oltre 250 lavoratori precari all’interno della Sas, come anticipato ieri da ilSicilia.it (CLICCA QUI) ha sollevato non poche polemiche tra le fila delle organizzazioni sindacali.
La commissione Affari Istituzionali dell’Ars si era dichiarata pronta a incontrare nei prossimi giorni il direttore generale della società partecipata. Nonostante ci siano alcuni nodi da sciogliere, lo stesso Mauro Pantò si era detto pronto e ben lieto di supportare i lavoratori, ipotizzando anche una rapida chiusura dell’iter burocratico, nell’arco di circa tre o quattro mesi.
L’idea di assorbire i dipendenti Asu all’interno della municipalizzata regionale non è nuova e circa quattro anni fa era stata già rigettata. La “soluzione Sas” non è però l’unica. Da mesi, infatti, i lavoratori chiedono a gran voce l’applicazione dell’articolo 10 Finanziaria regionale, così come programmato, con una modifica al Piao (Piano integrato di attività e organizzazione) che vedrebbe una serie di stabilizzazioni scaglionate nel tempo. Per tali motivi ad agosto erano scesi in piazza e avevano incontrato il capo di gabinetto Salvatore Sammartano e l’assessore alla Funzione pubblica Andrea Messina (CLICCA QUI). Intanto, l’assessore ai Beni culturali Francesco Scarpinato, ha ribadito l’inserimento dei lavoratori nel Piao.
“Nelle stanze segrete dei Palazzi si decide in queste ore l’epilogo della vicenda dei lavoratori Asu impegnati presso il dipartimento dei Beni Culturali. Leggendo, infatti, un articolo pubblicato nel “ilSicilia.it” del 12 settembre sembrerebbe stia arrivando il “lieto” fine, il tutto senza un confronto con le Oo.Ss. La tavola “cunzata” che la politica vorrebbe apparecchiare, senza tener conto del numero dei commensali, sembrerebbe l’inserimento di questi lavoratori e lavoratrici alla Sas“. Ha dichiarato la segretaria dell’Usb Barbara Gambino che ha sottolineato come “molti lavoratori Asu dei Beni Culturali infatti avendo nelle settimane scorse bloccato insiti, scioperato e manifestato, lo hanno fatto per chiedere l’applicazione dell’art. 10 LR 1/2024. Legge che attualmente molti enti la stanno applicando e provvedendo alle stabilizzazioni. Nulla viene indicato per quanto concerne l’opzione posta in essere durante l’incontro avvenuto con le Oo.Ss. in data 6 agosto presso Palazzo D’Orleans, opzione che prevede l’ingresso di questi lavoratori nelle cat A e B a scaglioni“.
“I lavoratori – aggiunge Gambino – hanno urlato a gran voce e hanno manifestato il loro dissenso alla mancata approvazione della legge sulla stabilizzazione, voluta all’unanimità da tutto il governo regionale, chiedendone l’applicazione. L’assessore regionali dei Beni culturali e Is ha ribadito inoltre alla nota dell’Fp del 2 agosto n. 61475 di inserire questo personale nel Piao. E’ chiaro – conclude – lo sgambetto nei confronti che si vuole tentare nei confronti dei lavoratori di organizzazioni sindacali come Usb che da sempre lavora per l’applicazione della norma indicata“.
Proteste e mobilitazioni, dunque, potrebbero non essere terminate.