La stabilizzazione dei precari degli Enti locali in Sicilia compie un altro passo in avanti: dopo l’approvazione della norma in finanziaria regionale, infatti, il Consiglio dei ministri, riunitosi a Roma, non ha impugnato la stessa. Adesso, dunque, si dovrebbe poter procedere con la conversione dei contratti da tempo determinato a indeterminato.
La norma riguarda circa ottomila persone. Durante la discussione all’Ars della Finanziaria regionale, era stato approvato l’emendamento presentato dall’assessore Bernadette Grasso che superava un parere della Corte dei Conti.
Per i giudici contabili, i sindaci erano obbligati a riservare i fondi disponibili, per la metà del loro ammontare, alle assunzioni di personale esterno. La Finanziaria regionale ha ribaltato la situazione e ha previsto che gli amministratori possono impiegare l’intera disponibilità dei fondi per la conversione dei contratti a tempo determinato in quelli a tempo indeterminato.
A chiedere al governo regionale di lavorare in questo senso è il sindacato Csa: “Da oggi i lavoratori precari a tempo determinato in tutti gli enti locali potranno essere assunti a tempo indeterminato. Il consiglio dei ministri non ha impugnato la norma regionale del 2019 e così si chiude una lunga pagina del precariato in Sicilia“. Queste le parole di Giuseppe Badagliacca, segretario generale regionale del Csa.
“La mancata impugnativa del governo nazionale, – aggiunge il segretario del Csa – chiude definitivamente questa pagina nera che riguarda migliaia di lavorati a tempo determinato che assicurano servizi fondamentali alla cittadinanza in tutti gli enti della Regione Sicilia. Finalmente, la legge non lascia più dubbi alle interpretazioni, ma soprattutto da certezza ai lavoratori sui propri diritti senza che si corrano rischi per il futuro. Il sindacato Csa chiede quindi la trasformazione immediata dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato”.