PALERMO. Sono iniziati ieri i lavori di restyling dello Stand Florio. L’edificio, noto anche come “La tavernetta del Tiro” – situato a Palermo in via Messina Marine 40, nel litorale di Romagnolo – è stato costruito per volere della famiglia Florio, su progetto di Ernesto Basile nel 1905.
Adesso, grazie al bando del Demanio “Valore Paese 2016″, la ditta «ServizItalia Soc Coop renderà lo Stand Florio a Palermo uno spazio per incontri, mostre temporanee, concerti all’aperto e cooking area». La società, amministrata da Fabio Vajana, sul progetto approvato dalla Soprintendenza farà rifiorire circa 4.000 mila metri quadrati di spazi che saranno destinati alla cultura, al turismo e all’ospitalità grazie alla concessione di 50 anni prevista dal bando di gara. Il contratto è stato firmato lo scorso 14 luglio.
“Realizzeremo un caffè letterario, un ristorante e un cinema all’aperto – aveva rivelato Vajana nei mesi scorsi – Certo è una scommessa, ma abbiamo bisogno che anche la pubblica amministrazione sia la Regione che il Comune credano nel rilancio della fascia costiera orientale. Noi realizzeremo la ristrutturazione e la riqualificazione – aggiunge – ma abbiamo bisogno del sostegno delle amministrazioni. Abbiamo chiesto concessioni demaniali alla Regioni ma ancora non abbiamo avuto risposte. Ci sono intere costruzioni abusive da demolire. Tanto eternit che deve essere rimosso. L’abbandono di questi anni ha lasciato segni profondi. Speriamo di non essere soli in questo nostro progetto di riqualificazione”.
La foto dell’inizio dei lavori è stata postata ieri dal consigliere della II Circoscrizione Pasquale Tusa (M5S) che sul proprio account Facebook commentava entusiasta: «Non posso credere ai miei occhi. Partono i lavori allo Stand Florio, nella speranza che questa bella notizia sia di auspicio per la rinascita della Costa Sud».
Il progetto, dunque, prevede un’arena con 300 posti, un palco, una agorà per mostre temporanee, fiere, esposizioni, e infine un’area ristorazione. Ecco il post dell’Agenzia del Demanio: «Dopo i lavori nasceranno un caffè letterario, una sala lettura (che sarà utilizzata anche per eventi mostre temporanee e con un piccolo spazio libreria) e un’area divulgativa/culturale per presentazioni, lectio, giornate formative. Il progetto di valorizzazione prevede anche il recupero del giardino e delle aree esterne che diventeranno un’area ristorazione, uno spazio per eventi culturali e sociali, un palco e un’arena per 300 posti, una concert hall per 300 posti e una grande agorà per mostre temporanee, esposizioni, fiere e presentazioni».
UN PO’ DI STORIA: LO STAND FLORIO
Si tratta, secondo le più autorevoli acquisizioni storico architettonico, di uno degli esempi meno conosciuti di liberty mediterraneo. Dotato di un grande chiosco in stile islamico moresco a pianta ottagonale, sormontato al centro da una cupoletta tondeggiante del tipo colore rossiccio, e da due terrazzini laterali.
«Lo stile dell’ immobile è profondamente contrassegnato dalla cultura islamica, oltre ad essere una delle prime strutture siciliane di età moderna costruite utilizzando il ferro. Al centro presenta una cupola rossa con pinnacolo. L’edificio è caratterizzato dalla volumetria rigorosamente geometrica e dalla presenza della cupola su tamburo ottagonale con i dettagli decorativi dell’archeggiatura a ferro di cavallo e la merlatura a palmizi stilizzati».
Costruito nel 1905, su una superficie totale di 4.031 metri quadri (Superficie lorda di pavimento totale: mq 477; Superficie commerciale totale – Mix funzionale: 754 mq) «l’edificio che vediamo oggi è quanto fu realizzato di un più complesso progetto originale che comprendeva anche un ampio Kursaal sul mare. Lo Stand venne utilizzato a lungo per gare di tiro al piccione, sport acquatici e varie attività di diporto da parte della nobiltà palermitana. Verso la fine della seconda guerra mondiale, fu destinato dagli alleati a magazzino merci delle truppe da sbarco, divenendo poi solarium del vicino ospedale Buccheri La Ferla. Ormai fortemente degradato venne adibito successivamente ad uso commerciale fino al settembre 1985».
Nell’ottobre 2012 è stato posto sotto sequestro dal Nucleo tutela patrimonio artistico della polizia municipale. Il provvedimento di sequestro, disposto dal Gip Marina Petruzzella su richiesta del pm Maurizio Bonaccorso, si è reso necessario a causa del grave stato di abbandono e degrado del monumento.