Mal comune, mezzo gaudio. O forse no. E’ come quello storico dilemma fra chi è nato prima fra l’uovo o la gallina. Era meglio far pagare l’aumento della TARI interamente ai cittadini palermitani oppure coinvolgere nel processo i turisti attraverso la tassa di soggiorno? Meglio un incremento da armonizzare in bolletta ai residenti in città, oppure scegliere la strada di tassare chi arriva da fuori, rischiando però di innescare un volano negativo per le strutture ricettive? Una domanda che ha tenuto banco per tutta la giornata di ieri. Alla fine il Consiglio Comunale ha scelto la strada del compromesso.
In una seduta durata oltre 12 ore, Sala Martorana ha dato il via libera a tre delibere. A giocare il ruolo da protagonista è stata quella relativa all’aumento della tassa di soggiorno. Un salasso da 1,8 milioni di euro che si riverserà su quei viaggiatori che pernotteranno a Palermo nei prossimi anni. Un surplus che varierà da un minimo di 50 centesimi fino a un massimo di 2 euro ad ingresso. Ciò a seconda della fascia di appartenenza della struttura ricettiva in cui pernotteranno. Un sacrificio ritenuto necessario per compensare gli altri aumenti varati in giornata, ovvero quelli sulla TARI. Intorno alle 23, a Palazzo Comitini l’aula ha dato l’ok alla delibera portata in aula dall’assessore al Bilancio Brigida Alaimo. Presenti, al momento del voto, solo diciannove consiglieri su quaranta. Tante le assenza registrate, soprattutto all’interno della maggioranza. Segno di un certo imbarazzo su una delibera ritenuta scomoda. Sedici i favorevoli. Tre i contrari. Un solo astenuto, ovvero il presidente Giulio Tantillo.
Sale la TARI, aumenta la tassa di soggiorno
Critiche dalle opposizioni. “In un’unica mossa, il sindaco Lagalla e la sua maggioranza di centrodestra hanno approvato l’aumento della TARI e dell’Imposta di Soggiorno, infliggendo un duro colpo ai cittadini palermitani, alle imprese locali e all’intero comparto turistico della città – spiega il consigliere comunale Massimo Giaconia -. Per il 2025 è previsto un incremento della TARI pari a 4,4 milioni di euro, che, come sempre, ricadrà esclusivamente su quel 50% di famiglie e imprese che pagano regolarmente il tributo. A questo si aggiunge un aumento di 1,8 milioni di euro dell’Imposta di Soggiorno, deciso senza alcuna concertazione con le associazioni di categoria delle strutture ricettive“.
Alla fine, il Pef Tari salirà dai 129 milioni di euro del 2024 ai 136 milioni di euro del 2025. Insomma, tutto da copione. L’incremento varierà da un minimo di 14 euro annui per i nuclei familiari con un solo componente, fino a un massimo di 28 euro per i gruppi familiari con sei o piú componenti. Un pericolo conosciuto da tempo. Almeno da un anno. Come è noto infatti, a determinare l’aumento della tariffa non è stato il Comune di Palermo, bensì ARERA. Un ente ministeriale che sceglie, attraverso appositi indici, la cifra necessaria a sostenere i costi del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti. Settore che in città, nonostante i miglioramenti registrati nell’ultimo periodo, continua a mostrare criticità oggettive. Soprattutto nelle periferie della città. Grazie al sacrificio imposto sulla tassa di soggiorno, l’incremento riversato in bolletta per cittadini ed imprese scenderà a 4,4 milioni di euro, con la possibilità di un ulteriore decremento in base agli introiti della stessa tassa di soggiorno nei prossimi anni.
Passa la delibera sugli incentivi alla raccolta differenziata
Aumenti in vista non solo per i turisti quindi, ma anche per i palermitani. Anche se ridotti. La buona notizia per i cittadini arriva però dalla terza delibera votata ieri in Consiglio Comunale, ovvero quella che introduce nel regolamento TARI l’utilizzo delle bilance elettroniche nei centri comunali di raccolta per conferire degli sconti in bolletta ai cittadini virtuosi che differenzieranno i propri rifiuti. L’attrezzatura, comprata con i fondi dell’avanzo vincolato 2024, risulta già installata nelle strutture di RAP e pronta all’uso. “Esprimiamo soddisfazione per la modifica al regolamento TARI, che finalmente introduce un principio di equità – sottolineano i consiglieri di M5S, Oso, Progetto Palermo, AVS e PD in una nota congiunta -. I cittadini virtuosi che conferiranno correttamente i rifiuti nei centri comunali di raccolta potranno vedersi riconoscere delle premialità. Un piccolo passo nella direzione giusta, che però non basta a compensare una strategia generale fatta di rincari e assenza di visione“.