“Non è la prima volta che le Ferrovie dello Stato provano a cancellare il nome della nostra città. A questo punto intraprenderemo un’azione legale”. Lo ha dichiarato il sindaco di Giardini Naxos, Nello Lo Turco che così preannuncia dunque ufficialmente l’avvio di una causa da parte del Comune naxiota sull’avvenuta scomparsa del nome di Giardini dai display e le segnalazione elettroniche che riguardano le stazioni italiane.
La stazione di Taormina-Giardini è diventata soltanto “stazione di Taormina”, come quanto già evidenziato anche dal presidente del Consiglio comunale, Danilo Bevacqua, e a questo punto la seconda stazione turistica siciliana non ci sta. Il caso sta per finire in Parlamento con un’interrogazione già predisposta dalla senatrice siciliana di FI, Urania Papatheu, e ora Lo Turco conferma che il Comune di Giardini si sta muovendo avviando le vie legali.
“Non sappiamo se sia stata una decisione di Rfi, di Trenitalia o di chi altro – afferma Lo Turco – e non si comprende nemmeno se questa improvvisa scomparsa del nome di Giardini dalla nostra attuale stazione sia ricollegabile in qualche modo al discorso del futuro progetto per il raddoppio ferroviario, ma tutto questo lo accerterà chi di dovuto. Per quanto ci riguarda non consentiremo che la Città di Giardini subisca questo danno di immagine, che è anche e soprattutto un danno economico per il nostro territorio. Purtroppo è una storia che si ripete”.
“Giardini – continua Lo Turco – era già scomparsa dalla segnaletica della nostra stazione qualche anno fa ed ero stato costretto ad intervenire per risolvere anche in quel caso la problematica. Adesso non rimane molto spazio all’interpretazione, c’è da far luce sulla situazione e quindi mi sto già muovendo affinché venga avviata dal nostro ente un’azione legale”.
Lo Turco potrebbe affrontare il caso già nelle prossime ore con l’avvocato Antonio Catalioto, esperto del sindaco e legale di fiducia dell’ente, al quale è già stato affidato il ricorso presentato al Tar del Lazio nell’altra contesa con Rfi, in quel caso avverso all’iter della conferenza dei servizi sul raddoppio ferroviario, dalla quale Giardini Naxos inizialmente era rimasta esclusa.