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Storie di Covid: la lotta contro il virus di una famiglia di Palermo

mercoledì 21 Aprile 2021

A quasi un anno e mezzo dall’inizio della pandemia da Covid, il virus è entrato nelle vite di tutti, portando sconforto, dolore e amarezza, ma, a volte, anche un po’ di speranza. È la storia di Grazia, che a 82 anni, dopo un ricovero di circa 60 giorni in un ospedale palermitano, è riuscita a riabbracciare la sua famiglia. Covid, polmoni malati e una lotta che, per fortuna, è finita bene.

Mia madre era andata in ospedale per un altro motivo. Lì però ha preso il Covid ed è stata ricoverata“, inizia così il racconto della figlia di Grazia sulla travagliata ‘avventura’. “Ha preso la polmonite interstiziale. I medici l’hanno ‘smontata’ e dopo due mesi siamo riusciti a riabbracciarla“, continua.

Non tutte le storie a lieto fine però sono del tutto felici. È il caso di un altro membro della famiglia di Grazia, che purtroppo non è riuscito a vincere la malattia. “Mio cugino era malato di diabete – dice la figlia di Grazia – i reni erano compromessi e non c’è stato niente da fare”. Un uomo di 48 anni che a causa di un problema comune come il diabete non è riuscito a vincere il virus. “È stato subito intubato e da quel momento è stata la fine. Dopo un mese se n’è andato“.

L’uomo era stato ricoverato a Termini Imerese, dove dopo essere stato intubato non c’è stata più speranza. “Avevano detto che sarebbe stato trasportato al Civico, dov’era mia madre, però non l’hanno potuto fare. Si è spento prima“.

È terribile perché non te li fanno neanche vedere, i pazienti – riflette la figlia – È stato un dolore: lui, come si dice in dialetto siciliano, era un uomo che ‘non poteva finire’. Aveva soltanto un problemino ai reni dovuto al diabete, niente di più“, si confida con commozione.

Ho avuto però la gioia di mia madre che a 82 anni è riuscita a sconfiggere la malattia”, si risolleva al pensiero. “La cosa più brutta è che non potevamo essere lì e lei aveva paura di non vederci più, si lamentava“, continua a raccontare. “Ringrazio prima Dio e poi i medici che hanno curato mia madre: è grazie a loro che oggi posso stare ancora con lei. Purtroppo, è rimasta a letto e non crediamo si rialzerà più“, conclude.

 

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