“Mia sorella non è assolutamente come la state descrivendo, l’artefice, la manipolatrice o l’organizzatrice della strage, e anche il marito ha problemi gravi di salute e non riuscirebbe mai a fare quello che è stato fatto. Secondo me non erano da soli quel giorno, c’erano un bel po’ di persone in casa, soprattutto per poter tenere fermo un ragazzo come Kevin. Mio cognato, per com’era messo di salute, non avrebbe mai potuto tenerlo fermo”. A parlare è il fratello di Sabrina Fina, una delle persone accusate, insieme al marito Massimo Carandente e a Giovanni Barreca, della strage di Altavilla Milicia, dove sono stati uccisi Antonella Salamone, moglie di Barreca, e i figli Kevin di 16 anni ed Emanuel di 5 anni.
L’uomo ha parlato in una trasmissione su Rai 2, e non ha dubbi sull’innocenza di Sabrina Fina. “Mia sorella ha paura di tutto, appena vedeva sangue sveniva. Sono certo che in quella casa c’erano almeno 4 o 5 persone in più. Barreca ha coinvolto mia sorella per pulirsi la coscienza – dice l’uomo -. E’ stata una carneficina in famiglia, si sono ammazzati tra loro. Ci sono troppi vuoti in questa storia, ci vuole almeno una minima mente criminale. Barreca è sempre stato violento, uno che usa violenza ha quell’indole”.