“Oltre a dover uccidere il giudice Giovanni Falcone, dovevamo anche cercare di eliminare Maurizio Costanzo, Michele Santoro e Pippo Baudo per allontanare l’attenzione dalla Sicilia e creare un certo allarme nel centro Italia“. Lo ha detto oggi, mercoledì 12 febbraio, il collaboratore di giustizia Francesco Geraci, durante il processo sulla strage di Capaci che si celebra in Corte d’Assise d’Appello a Caltanissetta nei confronti di cinque imputati.
“Dovevano essere uccisi o mettendo del tritolo in un bidone dell’immondizia o in una macchina dove si faceva il Maurizio Costanzo Show. Insieme a Sinacori siamo anche andati a fare un sopralluogo“. Il pentito ha anche detto di non aver visto armi a Roma ma di averle invece viste in Sicilia quando il commando si preparava a partire alla volta della Capitale.
Ha riferito, inoltre, che ognuno aveva un compito ben preciso e che Messina Denaro diede cinque milioni di lire ciascuno per quella trasferta, ma “A un certo punto arrivò l’ordine di tornare in Sicilia“.