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Il decreto

Stretta su esorcismi e apparizioni, la Chiesa corre ai ripari

venerdì 17 Maggio 2024

La strage famigliare avvenuta nella prima decade di febbraio ad Altavilla Milicia con la sua macabra follia, i deliri mistici, i rituali esoterici improvvisati e le torture con utensili domestici o ancora la storia recentissima dell’ex frate Giambattista Scozzaro che avrebbe gestito un business da mezzo milione di euro con le donazioni dei fedeli in cerca di “salvezza” dall’apocalisse e dai demoni. Tutti fatti di cronaca che hanno fatto scalpore ma che uniti a tantissime altre storie meno clamorose e al diffondersi di gruppi e gruppuscoli pseudoreligiosi e pseudocattolici che giocano sui fenomeni soprannaturali hanno spinto le Chiese di Sicilia a prendere una posizione ferma e ad avvertire i fedeli.

La Conferenza episcopale siciliana ha pubblicato lo scorso 14 maggio un decreto “circa gli esorcismi e le preghiere di guarigione e di liberazione”, un documento che fa i conti con una sorta di diffusa paura del diavolo ma che  ha tutto il sapore di una stretta contro le iniziative improvvisate di sacerdoti e laici che intendono rispondere in qualche maniera all’aumento, rilevato dal decreto, di “fedeli che si recano da sacerdoti, e a volte anche da laici, per chiedere di essere liberati da presunte possessioni e/o infestazioni diaboliche causate, a loro dire, da malefici e fatture”.

Per i vescovi siciliani il maligno agisce ma va combattuto secondo le “regole d’ingaggio” stabilite dalla Chiesa. E il decreto della CESI ne stabilisce ben 18 che sembrano tenere conto di quanto accade nel tessuto ecclesiale e dei recenti fatti di cronaca.  Secondo il decreto dei vescovi di Sicilia “è  vietato ai laici, come pure ai sacerdoti non muniti della debita licenza, pronunciare sia preghiere di esorcismo solenne sia qualsiasi altra preghiera che abbia il carattere imperativo allo spirito maligno” dunque viene ribadita la facoltà di celebrare il rito dell’esorcismo solamente al sacerdote incaricato dal Vescovo diocesano. Secondo le nuove regole a tutti i sacerdoti, e naturalmente anche ai laici, è fatto anche divieto di utilizzare la celebre formula dell’esorcismo contro Satana e gli angeli ribelli di papa  Leone XIII.

Norme stringenti anche per le celebrazioni comunitarie in cui viene vietata la presenza di persone possedute “per evitare fenomeni quali urla, parolacce, bestemmie e simili, che turberebbero non poco i fedeli presenti e specialmente i bambini e i più deboli” e che comunque devono avere l’autorizzazione del Vescovo diocesano. Vengono poi proibite le benedizioni ai singoli fedeli con il Santissimo Sacramento e l’imposizione delle mani su parti del corpo di un fedele.

Il decreto della Conferenza episcopale siciliana invita poi apertamente a ricorrere all’aiuto dei medici per distinguere i casi di possessione da malattie fisiche e psichiche: “bisogna attentamente discernere se si tratti di una reale presenza diabolica oppure di un disturbo fisico o di una malattia psichica. In questi ultimi casi la preghiera di esorcismo è da evitare perché arrecherebbe ulteriori danni alla salute dei fedeli. A tal fine è sempre bene ricercare la collaborazione di medici e specialisti capaci di affiancare il sacerdote in un sano ed equilibrato discernimento”.

Al pronunciamento dei prelati siciliani si è aggiunto il giro di vite del Vaticano su apparizioni ed eventi soprannaturali con il dettagliato documento “Norme del Dicastero per la Dottrina della Fede per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali”, reso noto nella giornata del 17 maggio e che entrerà in vigore il 19 maggio, Domenica di Pentecoste.

L’ex Sant’Uffizio ha infatti  emanato un documento, controfirmato da Papa Francesco, in cui restringe e quasi annulla il campo della “soprannaturalità” dei fenomeni. Nè Il vescovo locale né il Vaticano potranno più emanare “una dichiarazione circa la soprannaturalità del fenomeno”, cioè “la possibilità di affermare con certezza morale che esso proviene da una decisione di Dio”. Al massimo potrà esserci “la concessione di un Nihil obstat”. La dichiarazione di soprannaturalità spetterà d’ora in poi solo al Papa e “in via del tutto eccezionale”.

 

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