L’Osservatorio Talents Venture ha analizzato l’importante tema dell’internazionalizzazione con riferimento al contesto universitario. La ricerca – ripresa anche dal Sole 24 ore lo scorso 18 ottobre – ha evidenziato che l’Università di Messina si è collocata tra le prime 3 posizioni in classifica per la maggior crescita di immatricolati stranieri negli ultimi cinque anni. L‘Osservatorio ha l’obiettivo di analizzare costantemente lo stato dell’università italiana.
Comparando le iscrizioni di studenti internazionali nell’anno accademico 2016/2017 e quelle del 2020/21 si scopre che l’ateneo in cui è aumentata maggiormente la quota di immatricolati stranieri è l’Università di Cassino con una crescita di 13,5 punti percentuali. Il podio è completato da Milano San Raffaele (+ 7,6) e dall’Università di Messina con un incremento di 5,8 punti percentuali.
In questa classifica sono stati inseriti solo gli atenei che hanno visto crescere il totale degli immatricolati (stranieri e italiani) per evitare che la crescita della quota di immatricolati stranieri fosse dovuta solamente ad una diminuzione degli immatricolati italiani.
Come si ricorderà, quest’anno erano stati oltre 16.000 i candidati extra-europei che avevano presentato domanda di pre-valutazione all’Ateneo peloritano.
Lo scorso anno, in piena pandemia, le domande erano state 2.200, si tratta, quindi, di un vero e proprio boom degli ultimi anni. Le candidature sono arrivate da oltre 40 Paesi, tra i quali Pakistan, India, Turchia, Russia, Brasile, Canada, USA, Algeria, Marocco, Ghana e Vietnam.
Gli studenti extraeuropei che hanno fatto richiesta di prevalutazione nell’Ateneo siciliano sono per il 73 % di sesso maschile e per il 27% di sesso femminile, tra i CdL più gettonati ci sono Data Analysis, Political Sciences and International Relations e International Management, oltre naturalmente al CdL a ciclo unico in Medicine and Surgery.