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I dati del ministero dell'Interno

Sud, terra di criminali e ladri? Ecco quanto si delinque in Sicilia

martedì 22 Agosto 2023

Furti, rapine, omicidi e violenze. Quanto sono sicure le strade siciliane? ilSicilia.it ha deciso di mettere alla prova le nove province siciliane per fare luce sui livelli di degrado e criminalità che colpiscono la nostra regione.

Secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno (aggiornati al 2022), Catania si conferma la provincia più pericolosa della Sicilia (con 3.517,6 denunce ogni 100 mila abitanti, per un totale di 37.597 denunce) posizionandosi al 26° posto nella graduatoria generale che mette a confronto le 106 provincie italiane. A seguire abbiamo Siracusa al 28°posto (con 3.452,6 denunce ogni 100 mila abitanti, per un totale di 13.249 denunce), Palermo al 31° posto (con 3.371,4 denunce ogni 100 mila abitanti, per un totale di 40.444 denunce), Trapani al 39° posto (con 3.242,6 denunce ogni 100 mila abitanti, per un totale di 13.462 denunce), Caltanissetta al 53° posto (con 3.006 denunce ogni 100 mila abitanti, per un totale di 7.532 denunce), Messina al 73° posto (con 2.729,7 denunce ogni 100 mila abitanti, per un totale di 16.378 denunce), Ragusa all’81° posto (con 2.640,3 denunce ogni 100 mila abitanti, per un totale di 8.319 denunce), Agrigento all’88° posto (con 2.541,8 denunce ogni 100 mila abitanti, per un totale di 10.483 denunce) e infine Enna al 97° posto, che si qualifica come la provincia più sicura di tutta l’Isola (con 2.362,5 denunce ogni 100 mila abitanti, per un totale di 3.685 denunce).

Ma vediamo questi dati più nel dettaglio, esaminando ogni provincia per i diversi crimini che vengono commessi.

OMICIDIviolenza-coltello- bambino

Continuando a fare fede al numero di denunce effettuate, la classifica per gli omicidi commessi nel 2022 si conferma simile a quella generale. Questa volta, però, Catania si vede rubare la prima posizione proprio da Enna, che risulta prima per numero di omicidi volontari consumati anche a livello nazionale. A seguire troviamo Siracusa, Trapani, Palermo, Agrigento, Messina, Caltanissetta e Ragusa.

VIOLENZE SESSUALI

Messina è prima in Sicilia per numero di violenze sessuali, ottenendo la 33° posizione a livello nazionale. Sul podio regionale, al secondo e terzo posto, abbiamo Trapani e Caltanissetta. Al 4° posto in Sicilia e al 51° a livello nazionale abbiamo Palermo, seguita da Enna, Agrigento, Siracusa, Catania e infine Ragusa, che si posizione al 103° posto nella classifica nazionale.

Ma l’analisi dei dati relativamente a questo reato va condotta con grandi cautele. La stragrande maggioranza delle violenze sessuali resta infatti a tutt’oggi ancora sommersa, ovvero non denunciata dalle vittime. Come ci rivela l’Istat, molte donne non considerano la violenza subita un reato. Solo il 35,4% delle donne che hanno subito violenza fisica o sessuale dal partner ritiene di essere stata vittima di un reato, il 44% sostiene che si è trattato di qualcosa di sbagliato ma non di un reato, mentre il 19,4% considera la violenza solo qualcosa che è accaduto. Similmente sono giudicate reato il 33,3% delle violenze commesse da altri uomini, qualcosa di sbagliato il 47,9% e solo qualcosa che è accaduto il 17,3%. Si tratta quindi di un reato in cui il numero delle denunce riflette solo in minima parte le dimensioni del fenomeno.

FURTI

scippo-OK-572x381Ancora una volta Catania si posizione al primo posto della classifica regionale e al 12° di quella nazionale. Alto il numero di furti anche a Palermo, che si ritrova in 28° posizione, seguita da Siracusa, Trapani, Ragusa, Messina, Agrigento, Caltanissetta ed Enna, che si stabilisce in penultima posizione a livello nazionale.

In particolare gli scippi e i furti d’auto sono i crimini preferiti dai palermitani. Il Capoluogo di Regione, infatti, si stabilisce rispettivamente al 7° e 8° posto della classifica nazionale. Non sono da meno anche i catanesi, che ottengono la 5° pozione per i furti di automobili.

Enna, Messina, Caltanissetta e Agrigento hanno i “peggiori” borseggiatori d’Italia. Bassi anche numeri di furti in attività commerciali e in casa.

RAPINE

Palermo e Catania continuano a farsi notare anche per il numero di rapine, aggiudicandosi rispettivamente la 15° e 23° posizione a livello nazionale. Enna, invece, si posizione 106°, ultima in tutta lo Stato.

Nonostante tutto, nel complesso l’intera Sicilia si posiziona sotto la media nazionale, lasciando il primato di città più pericolose d’Italia a Milano, Rimini e Torino.

COME HA INFLUITO LA PANDEMIA?

Gli omicidi e i reati predatori (furti in abitazione, borseggi e rapine), che nel primo anno di pandemia avevano toccato i valori più bassi a causa delle misure restrittive, dal 2021 hanno fatto nuovamente registrare una lieve crescita che, per i reati predatori, è proseguita anche nel 2022. Nonostante questa crescita, gli indicatori sui reati rimangono al di sotto dei valori pre-pandemia, ad eccezione del tasso di rapine, che è tornato sui livelli registrati nel 2019.

La percezione di sicurezza è aumentata nel corso del 2020 e sono diminuite la percezione del degrado e del rischio di criminalità. Questi indicatori hanno registrato nel 2021 la performance migliore di tutta la serie storica. Ma è nel 2022 che il trend positivo registrato nei due anni di pandemia si è interrotto: diminuisce la percezione di sicurezza camminando al buio da soli e aumenta la percezione del rischio di criminalità. Rimane stabile, invece, la percezione del degrado.

E’ CAMBIATA LA PERCEZIONE DELLA SICUREZZA?

Nel 2022 la quota di persone che si dichiarano molto o abbastanza sicure quando camminano al buio da sole nella zona in cui vivono è diminuita di 1,6 punti percentuali, attestandosi al 60,6% (era il 62,2% nel 2021 e il 57,7% nel 2019) e aumenta di 1,3 punti percentuali la quota di famiglie che affermano che la zona in cui vivono è molto o abbastanza a rischio di criminalità, arrivando al 21,9% (era il 20,6% nel 2021, il 25,6% nel 2019). Rimane stabile invece al 6,9% la quota di popolazione che dichiara di aver visto nella zona in cui abita persone che si drogano o spacciano droga, prostitute in cerca di clienti o atti di vandalismo contro il bene pubblico (6,3% nel 2021, l’8,3% nel 2019).

 

Emergono differenze significative nel livello di sicurezza percepito dalla popolazione rispetto alla dimensione del Comune di residenza. Si sentono più sicure, percepiscono un minor rischio di criminalità e un minor degrado sociale e ambientale le persone residenti nei Comuni fino a 2 mila abitanti e in quelli tra 2 mila e 10 mila abitanti, rispetto a quelle residenti nei comuni di grandi dimensioni.

La principale differenza, però, riguarda il genere. La paura, infatti, cresce fortemente passando dagli uomini alle donne. Queste differenze non dipendono, evidentemente, da paure irrazionali. Alcuni reati colpiscono più frequentemente le donne degli uomini, come accade per i borseggi o gli scippi. Ma altri, in particolare le violenze sessuali, colpiscono quasi esclusivamente le donne.

 

Violenza sulle donne, numeri ancora alti: dal Codice rosso alle misure targate Meloni

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