“Interventi di lotta al tabagismo per la tutela della salute”, questo il titolo del disegno di legge approvato dal governo Musumeci per la lotta al fumo in Sicilia. Ridurre il numero di fumatori attivi, tutelare i non fumatori, in particolare quelli sensibili, e incentivare il rispetto della vigente normativa nazionale con una serie di rigorose misure che coinvolgono i datori di lavoro, i comuni, le Asp e le scuole dell’Isola: sono gli obiettivi del ddl approvato dalla Giunta su proposta dell’assessore alla Salute Ruggero Razza e già inviato all’Ars per essere esaminato prima dalla commissione Salute e poi dal Parlamento regionale.
Il provvedimento adotta le linee guida in vigore a livello nazionale e internazionale anche se prevede alcune misure per una più rigorosa e puntuale osservanza anche in Sicilia. Prevista l’attivazione di percorsi gratuiti di assistenza socio-sanitaria presso i Centri antifumo delle strutture regionali, l’avvio di campagne di informazione e il rispetto del divieto nei luoghi pubblici e di lavoro.
“Con questo disegno di legge – evidenzia il presidente della Regione, Nello Musumeci – puntiamo a tutelare principalmente i soggetti più deboli, dai minori alle donne in gravidanza, con azioni di sensibilizzazione verso gli adulti a non fumare nelle aree aperte frequentate dai bambini, da giovani e dalle future mamme”.
Misure più rigorose riguarderanno le scuole e gli esercizi di ristoro: per quanto riguarda le prime, oltre a prevenire tra i giovani l’inizio dell’abitudine al fumo, con azioni informative individuate dai dirigenti scolastici. Previsto il divieto di fumo anche nelle aree antistanti e di pertinenza delle scuole, dove circolano i minori. Per gli esercizi di pubblico ristoro sono previste iniziative informative rivolte agli esercenti anche attraverso appositi accordi con le associazioni di categoria.
Una maggiore attenzione è dedicata agli obblighi già previsti dalle leggi nazionali per i datori di lavoro responsabili di strutture pubbliche o private: oltre all’osservanza del divieto di far fumare negli ambienti, per loro anche l’obbligo di osservare i requisiti impiantistici previsti dal decreto ministeriale del 2003: in caso di violazione delle norme previste saranno legittimati a intervenire anche i Comuni e le Asp. Queste ultime saranno impegnate in interventi di tipo informativo ed educativo, oltre che di vigilanza e controllo.
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, il fumo di tabacco rappresenta la seconda causa di morte evitabile e il primo fattore di rischio delle malattie croniche non trasmissibili a livello mondiale. Dai dati dell’Istituto superiore di sanità si stima che siano attribuibili al fumo in Italia dalle 73mila alle 83mila morti l’anno, oltre il 65 per cento è compreso tra i 35 e i 65 anni di età.
In Sicilia, tra gli adulti nella fascia di età dai 18 ai 69 anni il 42 per cento è fumatore, l’abitudine al fumo è più alta negli uomini (33 per cento) che nelle donne (23 per cento) ed è risultata più elevata nella fascia di età tra 25 e 34 anni (34 per cento) , nelle persone con titolo di scuola media inferiore (33 per cento) e in quelle con difficoltà economiche (34 per cento).
—