«Il nuovo piano industriale di Unicredit guarda molto agli utili del Gruppo di Credito e poco- troppo poco- alla garanzia dei livelli occupazionali e dei servizi offerti. I 5.500 esuberi previsti in Italia penalizzerebbero ulteriormente i lavoratori, così come la chiusura di 500 filiali avrebbe conseguenze negative per l’utenza».
Lo afferma Alessandro Aricò, capogruppo di DiventeràBellissima all’Ars, commentando il piano industriale 2020-2023 annunciato da Unicredit.
«In entrambi i casi – prosegue – la Sicilia pagherebbe per l’ennesima volta un conto molto salato. Condividiamo il grido d’allarme lanciato dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani e da tutti i sindacati di categoria: questo piano così concepito è irricevibile, pertanto il nostro auspicio è che Unicredit torni sui propri passi».