Il Pnrr è diventato, per il governo Meloni, il piano nazionale ritardi e rinvii, specialmente a causa dei vari tagli che vengono fatti in Sanità.
La scorsa settimana, infatti, sono stati annunciati: meno 510 milioni per il rinnovamento degli ospedali, meno 132 milioni per l’innovazione sanitaria, meno 34 milioni per il sistema salute, ambiente e clima.
Le conseguenze per la Sicilia
“Mancheranno all’incirca 140 milioni di euro che servivano per ristrutturare tutta una serie di strutture ospedaliere distribuire dalle varie province siciliane e quindi mettere in sicurezza gli stessi ospedali che dovrebbero essere, appunto, un presidio di sicurezza e che oggi non si sa quale sarà il futuro”. A spiegarlo Francesco Lucchesi della segreteria regionale della Cgil mostrando preoccupazione.
“Attraverso la rimodulazione della missione 6 del Pnrr sono saltate ulteriori risorse, circa il 10%, per la costruzione della cosiddetta medicina territoriale: case e ospedali comunità, centrali operative territoriali e messa in sicurezza delle strutture sanitarie – prosegue -. Siamo fortemente preoccupati perché lo Stato non dà notizie precise. Non sappiamo come, ad esempio, faranno quelle aziende che hanno già aderito al fondo edilizia sanitaria e che hanno messo in campo dei progetti per la realizzazione di alcune strutture ospedaliere. Chiediamo quindi a Schifani di alzare la voce ed avere chiarimenti”.
Nell’Isola sono state avviate procedure per 1,863 miliardi pari al 10,7% del valore complessivo dei progetti e 591 milioni il valore delle risorse aggiudicate, pari al 3,4%.
“In merito alla transizione digita, anche qui, gli obiettivi erano da raggiungere nel giugno 2024, ma slittano al 2026. Questo comporta ritardi anche rispetto alle liste di attesa – aggiunge –. Le strutture proseguiranno con macchinari vetusti e poco performanti rispetto a nuove Tac, risonanze magnetiche più performanti”.
Carenza medici
“I nuovi manager hanno avviato stabilizzazioni e bandi, ma non tutti. Si aspetta l’abbattimento delle rette di spesa per l’assunzione di nuova personale – conclude –. Anche perché i bandi per l’assunzione di medici stranieri non sta andando come dovrebbe. 100 su oltre mille da coprire”.