«Taglio Ficus al Foro Italico: era necessario?». Anche il WWF Palermo si unisce al coro di proteste sui social network relative al taglio del grande ficus che caratterizzava il prato del Foro Italico di Palermo.
«Abbiamo appreso con enorme disappunto che è stato capitozzato radicalmente il magnifico ficus del prato del Foro Italico e non riusciamo a capire le motivazioni di tale decisione. Un intervento così radicale – scrive in una nota Pietro Ciulla, presidente WWF Sicilia Nord Occidentale – presuppone una sola precondizione, che l’albero era irrimediabilmente pericoloso, secondo il vigente regolamento verde pubblico articoli 30 e 31. Da quello che ricordiamo di tale albero non ci risulta che ci fossero delle condizioni di pericolosità tali da richiedere la totale capitozzatura. Chiediamo all’Amministrazione Comunale di fornirci le motivazioni relative a questo taglio. Chiediamo in particolare di sapere se sono state prese in considerazione soluzioni alternative al taglio radicale e perché questa è stata la decisione ultima.
Aspettiamo con impazienza una risposta chiara e plausibile e chiediamo che decisioni di così rilevante importanza quali il taglio di importanti alberi o altri interventi pesanti sul verde e sul paesaggio, se ritenuti indispensabili, siano pianificati in un quadro generale di interventi sul verde e sul paesaggio e siano resi preventivamente pubblici ai cittadini e alle Associazioni in modo tale da permettere un coinvolgimento di tutti. Secondo il regolamento del verde (art.31) per gli abbattimenti debbono essere informate preventivamente le Circoscrizioni competenti, noi chiediamo anche che tali interventi vengano preavvisati con Comunicati Stampa emessi dal Comune di Palermo. Le visioni e i punti di vista differenti arricchiscono, non bloccano o rallentano».
Sulla vicenda si è espresso anche l’ex assessore al Verde, prof. Giuseppe Barbera:
«A proposito del Ficus del Foro Italico – scrive Barbera – ho avuto l’informazione che si è trattato di un abbattimento (quindi non una potatura, ma un’ eliminazione) conseguente all’esito di un’analisi VTA (valutazione della stabilità dell’albero) consigliata da una scosciatura tra le branche, presumibilmente grave, che minava la stabilità della pianta. Osservo che il VTA è un “supporto alla decisione”, altre valutazioni possono essere fatte, prima di procedere, che tengano in conto ruolo, posizione, funzioni ecc. del singolo esemplare arboreo. Ovviamente buona norma è quella che, se rimane la decisione di abbatterlo, contestualmente vada sostituto con nuovi esemplari. Ottima norma sarebbe poi quella di coinvolgere la cittadinanza, comunicando, spiegando… Per fortuna la sensibilità dei cittadini verso gli alberi è in crescita. Sarebbe bene che di questo si prenda atto e ci si comporti secondo le regole (tecniche, scientifiche) della buona arboricoltura urbana».