Non si sblocca la fase di impasse in atto sul futuro di Taormina Arte e si allungano ancora una volta i tempi per il completamento delle procedure costitutive della Fondazione. Tutto potrebbe tornare in discussione perché ormai Messina (Comune e Città Metropolitana) ha fatto la sua scelta di uscire da Taormina Arte, la Regione Siciliana attende però che il sindaco metropolitano Cateno De Luca mette “nero su bianco” le sue intenzioni, e il Comune di Taormina al momento può soltanto aspettare a sua volta che vengano definito il quadro a Palermo.
Il commissario straordinario della Fondazione Taormina Arte, Pietro Di Miceli, ha ultimato un apposito dossier sul lavoro da lui fatto sinora, comprensivo tra l’altro dell’avvenuto alleggerimento della situazione debitoria che aveva raggiunto i 5 milioni ed è giunta all’attuale disavanzo di circa Un milione e 400 mila euro (anche tenendo conto di 37 transazioni) e comprensivo inoltre dell’iter di patrimonializzazione dei beni immateriali della Fondazione. Ma il vertice a Palermo per fare chiarezza ancora non è stato fissato e il “caso Messina” rimane in stand by. Di Miceli vuole ultimare le varie procedure da qui a fine anno, e a questo punto potrebbe iniziare a prendere in considerazione l’ipotesi delle dimissioni se entro il 31 dicembre non sarà stato risolto tutto.
Di Miceli, per altro, nel frattempo è alle prese con altri incarichi ed è stato chiamato a ricoprire il ruolo di commissario del Teatro Bellini di Catania. L’addio a TaoArte potrebbe essere dettato, insomma, anche dai concomitanti impegni ai quali dovrà adempiere.