Mentre prosegue l’attività dei cantieri per i lavori del raddoppio ferroviario, tiene banco il destino incerto della “vecchia” ed ancora attuale tratta che sul binario unico attraversa la zona litoranea della fascia ionica, da Letojanni, a Taormina e Giardini Naxos. Di certo c’è che gli accordi presi in sede di programmazione a suo tempo hanno previsto che la tratta non venga dismessa e che quindi vi siano ancora dei treni locali, con un collegamento che diventerebbe anche e soprattutto di carattere turistico, tenendo conto della complementare rifunzionalizzazione che si avrà per la linea Alcantara-Randazzo, dove i lavori sono già in corso. Ma il fatto che i treni siano destinati a continuare ad attraversare l’attuale binario non ha risolto l’interrogativo più importante: chi gestirà il servizio? Rfi si è detta pronta a fare un passo indietro e non vorrebbe gestire la “vecchia” tratta, e la soluzione potrebbe così arrivare al tavolo tecnico che dovrebbe essere avviato presso la Regione Siciliana.
Gli amministratori di Taormina e dell’hinterland discuteranno nei prossimi mesi con la Regione Siciliana una possibile intesa sulla gestione dell’attuale linea ferroviaria in vista dei prossimi anni, quando il raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo consegnerà al comprensorio ionico l’avvento del doppio binario e di treni ad alta capacità, ma la tratta che riguarda Letojanni, Taormina e Giardini rimarrebbe, come detto, comunque in vigore per le tratte locali. In tal senso si andrà a discutere quella che potrà o dovrà essere la prospettiva gestionale ed è presumibile che si vada verso il sostegno strategico e magari – anche in quota parte – economico della Regione Siciliana in tal senso, con l’assessorato alle Infrastrutture in prima linea, ma c’è di più. Si aprirà un tavolo di discussione con i sindaci e si esplorerà l’opportunità di una condivisione d’intenti tra i comuni del comprensorio taorminese per un’assunzione di responsabilità complessiva da parte dei Comuni. In buona sostanza Rfi si farebbe da parte, per dedicarsi in termini totali solo alla nuova linea ferroviaria, e verrebbe chiesto ai comuni di occuparsi della tratta storica, che ancora per qualche anno sarà in attività e tra una decina d’anni avrà poi un’alternativa per effetto delle opere in fase di realizzazione.
Il coinvolgimento diretto dei comuni potrebbe portarli a dare vita ad una società ad hoc, una Spa o magari una multiservizi nella quale inquadrare anche questo ambito: ma in questa fase appare molto difficile che si riesca ad approdare in questa direzione. Tra l’altro, al di là delle difficoltà economiche, che affliggono tutti i vari comuni, alla base non c’è uniformità di vedute tra i sindaci e le Amministrazioni della zona ionica, su quella che dovrà essere la gestione della tratta storica. C’è chi vorrebbe che sia realizzata una pista ciclabile, chi propone una strada alternativa alla SS114, chi si è schierato per la conferma del binario con una linea turistica, una sorta di “trenino”, e chi invece è perplesso su questa soluzione.
In ogni caso pare sia stata accantonata l’idea di convertire i binari della tratta Letojanni-Taormina-Giardini ad altro utilizzo e di realizzare una strada alternativa alla SS114, soluzione che secondo alcuni cittadini poteva rappresentare uno sbocco utile per la viabilità ma che non ha convinto i sindaci e non li ha messi d’accordo, poiché gli amministratori ritengono che avrebbe acuito il caos viario in zona.
Nella passata legislatura, quando era sindaco Mario Bolognari, il Comune di Taormina propose di far realizzare un trenino tra le località del primo polo turistico siciliano, ora bisognerà vedere quale sarà la posizione che assumerà l’attuale sindaco Cateno De Luca, che sta trattando con Rfi sulla questione del progetto del raddoppio, sul quale il 9 dicembre scorso è stato revocato l’ok del Consiglio comunale e lo stop alla delibera del 2021. Si dovrà definire quella che sarà l’idea e la strategia che sarà proposta ad Rfi e alla Regione Siciliana nel contesto del tavolo tecnico ipotizzato.
E c’è anche e soprattutto da vedere il futuro dell’attuale, storica, stazione ferroviaria di Villagonia. Stando agli sviluppi maturati sino a questo momento, non verrà soppressa, come si era temuto, ma i Comuni vogliono capire proprio quale sarà la posizione definitiva di Rfi e se continuerà ad esserci l’impegno delle Ferrovie dello Stato. La Regione Siciliana spingerà per un accordo che possa prevedere la prosecuzione di una gestione con la guida di Rfi, ma si tiene in conto anche l’eventualità di doversi fare carico della “vecchia” tratta insieme ai comuni. E il discorso chiama in causa pure la stazione di Villagonia, dove nell’edificio dell’attuale stazione si era pure immaginato di approntare un museo per l’archeologia del mare. Questa opzione potrebbe rappresentare un modo per valorizzare ulteriormente il comprensorio, tenendo conto anche delle tradizioni, della storia e della vocazione turistica delle cittadine ioniche. Proprio Villagonia è una zona, d’altronde, che da sempre insieme alla vicina Naxos, si è caratterizzata per importanti ritrovamenti archeologici e subacquei.
Senza dimenticare che Taormina vorrebbe dotare Trappitello di una strada alternativa alla Via Francavilla e spera in un supporto finanziario, da circa 3 milioni di euro, da Rfi o dalla Regione, per realizzare la circonvallazione esterna che bypasserebbe la Via Francavilla e si estenderebbe dalla zona di Santa Venera sino al tratto alle spalle delle case popolari.