Battuta d’arresto, di quelle inaspettate, per il Teatro Biondo di Palermo che ha ricevuto un pesante “no” alla candidatura a teatro Nazionale, condizione che prevede un maggiore sostentamento economico da parte del Ministero.
E quest’ultimo, ovvero la commissione del ministero della Cultura, presieduta da Guido Di Palma, ha bocciato il progetto del teatro stabile della città, lo stesso entourage che, è opportuno ricordare, lo scorso anno aveva premiato il Biondo per “la qualità della programmazione“.
E’ infatti una questione di numeri, raccolti nell’arco di un triennio, quella che porta al riconoscimento a teatro Nazionale: aperture di sipario, giornate lavorative e, non ultimo, il punteggio di valutazione sulla “qualità artistica” proposta.
Il Teatro Biondo, lo scorso settembre, festeggiava l’ottimo punteggio di 27/30, posizionandosi subito dopo il Piccolo di Milano, già teatro Nazionale e appena riconfermato.
Tutto, dunque, faceva ben sperare per il teatro palermitano e se l’ultima bocciatura, in qualche modo era prevedibile, considerata la situazione economica e in generale, non promettente, all’arrivo del direttore artistico Roberto Alajmo, quella attuale risulta incomprensibile agli occhi di tutti.
Il motivo dell’esclusione, infatti, regge tutta sulla discrepante valutazione della proposta artistica passata da un punteggio di 27 a 8,5, quando la soglia per essere teatro Nazionale è 10.
E a tal proposito il ministero fa sapere che i due punteggi non sono da mettere a confronto: il primo infatti è riferito alla categoria Teatri di rilevante interesse culturale, i Tric, il secondo alla categoria dei teatri Nazionali.
Non nasconde il disappunto Roberto Alajmo: “E’ un’aggressione a freddo. E’ inspiegabile come un punteggio possa scendere così tanto nel giro di un anno: eppure il progetto presentato include i nomi di Roberto Andò, Davide Enia, Ficarra e Picone, Emma Dante. Rimanere Tric, teatro di interesse culturale, non è una tragedia ma così è inaccettabile“.
Che sia una questione politica, come sostiene il presidente del Biondo Gianni Puglisi, che annuncia d’accordo con il sindaco Orlando la richiesta al ministero del riesame del progetto, o, ancor peggio, come si vocifera nei corridoi del teatro, una rivalsa che nasce in terra di Sicilia mossa dallo stesso Di Palma, non è ancora chiaro.
Nell’attesa del riesame, intanto il Biondo punta al “second best” ed entro dieci giorni, presenterà una proposta per essere riconosciuto, almeno, come Teatro di rilevante interesse culturale.