E’ partita dalle scalinate del Teatro Massimo di Palermo la manifestazione dei lavoratori dello spettacolo dei teatri palermitani, organizzata dalla Slc Cgil Palermo, dalla Fistel Cisl Sicilia, dalla Uilcom-Uil Palermo della Fials-Cisal Palermo, per denunciare i tagli in bilancio subiti dai Teatri Biondo e Massimo da parte dell’amministrazione comunale.
I lavoratori dello spettacolo, infatti, sono scesi in piazza contro il mancato contributo, da parte del comune di Palermo, nei confronti delle Fondazioni. Il Teatro Massimo – dicono i sindacati – non ha ricevuto i contributi del 2021 di 2 milioni e 9 e c’è incertezza anche su quelli del 2022, ossia 2 milioni e 2 previsti in bilancio. Il Teatro Biondo ha subito, invece, un taglio di 1 milione e mezzo nel 2021 e, anche in questo caso, c’è incertezza in merito alla quota societaria anche del 2022, che ammonta ad un altro milione e mezzo.
“Abbiamo manifestato contro il mancato contributo da parte del Comune di Palermo nei confronti dei teatri della città, dal Teatro Massimo al Teatro Biondo, ma anche altre realtà più piccole rischiano la paralisi, la chiusura o il blocco delle attività. Nel caso del Teatro Massimo di Palermo, ad esempio, si rischia che saltino le programmazioni degli spettacoli dedicati ai bambini e sarebbe veramente assurdo”, spiegano Marcello Cardella segretario Slc Cgil Palermo, Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Sicilia, Giuseppe Tumminia segretario Uilcom-Uil Palermo e Antonio Barbagallo segretario Fials-Cisal Palermo.
“La cultura a Palermo, come nell’intero paese, – spiegano – può rappresentare un eccezionale volano di sviluppo economico. Occorrono risorse pubbliche adeguate e certe. Solo attraverso la certezza delle risorse è possibile produrre lavoro stabile, lavoro buono”. Alla manifestazione hanno suonato ottoni e percussioni. Si sono esibiti anche il coro della Fondazione Teatro Massimo e il corpo di ballo della Fondazione. Presenti anche diversi attori del Teatro Biondo che hanno raccontato la loro storia e recitato alcuni versi.