Sono ben 37 gli indagati dalla procura di Termini Imerese (PA) per presunto voto di scambio e corruzione elettorale. Tra i coinvolti, perfino un assessore del governo Musumeci: si tratta di Toto Cordaro (delega al Territorio); ma c’è anche il capogruppo all’Ars di Diventerà Bellissima Alessandro Aricò.
Tra gli altri figurano gli esponenti della Lega in Sicilia, Alessandro Pagano e Angelo Attaguile; i due esponenti del Carroccio sono stati coinvolti nella vicenda che già lo scorso anno aveva visto indagati i fratelli Salvino e Mario Caputo che rispondono anche del reato di “inganno elettorale” per sostituzione virtuale di persona alle Regionali 2017. La postilla di Mario Caputo era “detto Salvino“. Episodi, sui quali il tribunale del riesame ha, poi, dato ragione proprio ai fratelli Caputo.
La procura e i carabinieri di Termini, intanto, hanno raddoppiato gli indagati, che salgono a 37. Grazie all’uso di intercettazioni si evidenzierebbero promesse elettorali di ogni genere: posti di lavoro, trasferimenti di sede, aiuti per entrare alla facoltà di medicina e infermieristica, e molto altro.
Tra i nomi di coloro che figurano indagati c’è anche il sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta. Gli altri sono: Benito Vercio, di Caltavuturo, ritenuto un procacciatore di voti, 63 anni; l’ex assessore comunale di Termini Maria Loredana Bellavia, 55; Teresa Macaluso, 53; Giuseppe Pileri, 46 anni; Giacomo Carlisi, 38; Santina Sodaro, 54 anni; Giovanna Muscarella, 45; Pietro Corso, 42; Angelo Scaglione, 63; Salvatore Caltagirone, 55; Antonino Butera e Liborio Pusateri, di 55 anni ciascuno; Vito Patanella; Giuseppe Di Blasi, 44; Nicola Santovito, 60; Salvatore Cammarata, 44; Salvatore Carollo, Antonello Ambra e Gioacchino Orlando; Stefano Vinci, di Scillato, 51 anni; Annalisa Rio, 31; Agostino Rio, 62; Sergio Tucciarello, 39 anni; Davide Tucciarello, 37; Maria Antonia Tucciarello Scarcipino, 50 anni.