Il sindaco di Termini Imerese ha preannunciato le sue dimissioni. Gli ultimi mesi sono stati difficili per l’Amministrazione di Francesco Giunta, eletto nel 2017 in una coalizione di centrodestra, che oggi 23 marzo ha preannunciato di voler rimettere il suo mandato. In giornata, stando alle sue parole.
La crisi del settore metalmeccanico, dopo la dismissione dello stabilimento Fiat, lo scandalo della Blutec con il ripensamento degli investitori che nell’ex sito del Lingotto dovevano produrre auto elettriche. Poi ancora le inchieste giudiziarie delle ultime settimane con 96 indagati fra i quali proprio il sindaco di Termini Imerese, per voto di scambio e peculato.
Un melting pot di situazioni contingenti che hanno portato Giunta ad abbandonare la poltrona da sindaco. Una presa di coscienza forte che, però, lascia le opposizioni con l’amaro in bocca. Sostengono infatti che con la crisi, a più livelli, che imperversa sulla società di Termini Imerese, queste dimissioni sono intempestive.
“Come sapete – spiega Giunta, nel corso di una diretta Facebook – nei giorni scorsi ho ricevuto insieme a 96 persone un avviso di garanzia. Ad oggi non ho avuto il tempo di acquisire la documentazione. Ho la coscienza a posto. Sono certo di dimostrare la mia estraneità dei fatti contestati e mi sono dimesso con grande dolore visto che stavamo ottenendo ottimi risultati”.
“Ma l’ho fatto perché così riuscirò meglio a difendermi da una serie di attacchi personali violenti di questi ultimi giorni. Devo ringraziare tutti gli assessori, i consiglieri comunali i dipendenti comunali per il lavoro svolto”.
“Ho grandissimo rispetto per la magistratura sia quella inquirente che giudicante. Non è una frase fatta. Sono avvocato e tornerò a fare l’avvocato. Non sono mai stato duro negli attacchi. Sono fatto così. Ho rispetto per la persona umana. Profondo rispetto. Quel rispetto che qualcuno che con i capelli bianchi dovrebbe avere godendosi una lauta pensione e non gettare e continuare a spargere veleno”.
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