Dopo il sindaco di Catania Salvo Pogliese, esce da Forza Italia anche il vicecoordinatore regionale degli azzurri Basilio Catanoso. E’ un terremoto quello che sta avvenendo nel partito di Silvio Berlusconi, guidato in Sicilia da Gianfranco Miccichè, che viene abbandonato con accuse durissime dalla componente catanese, forte di un radicato consenso elettorale che alle scorse amministrative aveva consegnato il capoluogo etneo a Forza Italia.
E anche Catanoso non fa sconti a Miccichè e al suo ormai ex partito. “Rassegno le mie dimissioni – si legge in un post pubblicato dall’ex numero due del partito in Sicilia – da vice coordinatore regionale e da Forza Italia. Come avevo già capito ad inizio marzo, quando ho comunicato che non vi erano le condizioni per una mia candidatura in Forza Italia alle Europee, oggi ribadisco che quella mia scelta si è rivelata lungimirante: Fi non è più in grado di esprimere una linea politica chiara, sicura, in linea con il mio, il nostro percorso e coerente con la linea politica che contribuì nel 2008 alla costituzione del PdL (il soggetto nato dalla fusione di Fi, di An e delle altre energie che sognavano una grande forza del cdx italiano)”.
“La grave confusione delle ultime ore ne è solo l’ennesima dimostrazione; assistiamo al declino di una grande forza politica passata dal rappresentare le istanze della maggioranza degli italiani a essere ‘nave senza nocchiero in gran tempesta’, senza un progetto, senza una linea politica, non più capace di fare sintesi fra anime diverse e così presentarsi al popolo in maniera autentica e credibile, in modo da poterlo rappresentare”.
“Mi dispiace per il presidente Berlusconi, che ha rappresentato e continua, a mio giudizio, a rappresentare per l’Italia una certezza, per il suo spirito di sacrificio a servizio del Paese, ed ancora mi dispiace per tutti coloro che, dirigenti e militanti, si sono impegnati in buona fede in Fi lottando per le proprie idee; prendo così atto che oggi Forza Italia abdica al proprio ruolo e al progetto politico che doveva incarnare, caduto questo in secondo piano rispetto a faide interne e a strategie di potere”.
“Spinto anche da tanti amici che condividono questo pensiero – continua Catanoso – rimaniamo nell’agone politico: abbiamo coerentemente voluto evitare decisioni affrettate, per far comprendere le motivazioni profonde della scelta e per dimostrare che la nostra prima preoccupazione non è certo quella di rivendicare posizioni ma piuttosto di dare voce alle idee per cui ci siamo sempre battuti. Una pausa di riflessione, quindi, per contribuire, da Destra, alla costruzione di una nuova coalizione di Centrodestra: unita, riconoscibile, chiara, che sappia interpretare i desideri e tutelare i diritti e gli interessi degli italiani e della nostra Terra”.