“I cittadini siciliani colpiti dal terremoto non vogliono passerelle politiche e promesse elettorali, esigono atti concreti e immediati. Lo Stato che oggi si affretta a rassicurare la gente dei centri abitati catanesi è lo stesso che ha dimenticato Amatrice e crede di risolvere i problemi di questa terra con le politiche caritatevoli del reddito di cittadinanza”. Lo afferma in una nota la senatrice siciliana di Forza Italia, Urania Papatheu, che accoglie con scetticismo le rassicurazioni date in conferenza stampa dai Ministri Di Maio e Salvini sul dopo-terremoto e chiede al Governo di “semplificare le procedure di intervento per la ricostruzione e varare un piano straordinario per la messa in sicurezza dei territori”.
“La gente qui ha paura e ha vissuto oltre 900 scosse in 72 ore. La retorica degli annunci non aiuta i 28 feriti e i 600 sfollati di questo dramma. Chiediamo al Governo serietà ed efficienza, perché soprattutto quando si parla di un terremoto non è più tempo di slogan elettorali“.
“Le cose essenziali ed urgenti da fare sono quelle di cui hanno parlato anche il presidente del Senato, Casellati ed il presidente dei deputati di Fi, Gelmini, un piano per le aree a rischio e una commissione per la messa in sicurezza del Paese. Quindi il ministro Di Maio non venga in Sicilia a farci lezioni sulla fragilità degli edifici pubblici e privati perché questo Governo sinora non ha investito nulla sulla sicurezza e ancora adesso la cintura geografica di Catania, una delle aree a maggiore rischio sismico in Italia, viene classificata come “Rischio sismico 2”. Di Maio dice che nell’ultima legge di bilancio vengono stanziati “molti fondi per lavorare all’adeguamento antisismico degli edifici pubblici e privati”. Diremo e dimostreremo agli italiani che avverrà l’esatto contrario”.
“Ho avuto modo di vedere da vicino le aree colpite dal terremoto – conclude Papatheu -, ho incontrato e parlato con la gente che ha perso la propria casa e una vita di sacrifici e di risparmi. Queste persone adesso pretendono una risposta leale dello Stato. Serve il coinvolgimento attivo degli Enti locali, ed in tal senso andrebbe valutata l’opportunità di nominare un commissario straordinario per la ricostruzione, che potrebbe essere l’attuale sindaco metropolitano, Salvo Pogliese. Per ricostruire un territorio occorre un impegno che vada ben oltre una conferenza stampa e un Consiglio dei Ministri, serve il coinvolgimento diretto e partecipativo degli enti locali con una figura che vive qui ogni giorno ed è punto di riferimento per queste comunità. Pogliese potrebbe essere affiancato, in tal senso, dai sindaci dei comuni interessati dai crolli, ovvero Zafferana, Santa Venerina, Aci Sant’Antonio, Trecastagni, Viagrande, Aci Catena e Acireale”.