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Fino al 40% di incassi in meno, attività in ginocchio, saracinesche abbassate. Si riaccendono le telecamere ai varchi palermitani della ZTL al Teatro Massimo, via Gagini, alla Cala, alla Stazione centrale e a Porta Felice e, per i pochi commercianti che ancora non si arrendono alla pandemia e alla crisi economica, torna l’incubo della Zona a traffico limitato centrale.
A farne le spese sono, fra gli altri, gli esercenti di via Roma. Nonostante le restrizioni e il lockdown, da oltre un anno molti di loro hanno cercato di non chiudere bottega. La pandemia non ha di certo bloccato tasse e tributi e in tanti hanno visto colleghi e attività storiche dire definitivamente addio al commercio, fra la desolazione di quella che era una fra le vie più attive della città.
La sospensione della Ztl è riuscita in questi mesi a dare una boccata d’ossigeno. Un palliativo per alcuni, un vero e proprio sostegno psicologico per altri che, in questo modo, hanno cercato di mantenere un rapporto più stabile con la propria clientela. Dopo decisioni altalenanti adesso il Comune è pronto a riaccendere le telecamere.
Si parte da oggi, 2 marzo. Dalle 08,00 alle 20,00, dal lunedì al venerdì, scatterà il divieto di circolazione per chi non sarà in possesso del pass. Resta sospesa invece la Ztl notturna.
Una decisione priva di logica per molti commercianti che puntano il dito contro il Sindaco Leoluca Orlando e l’Assessore alla Mobilità Giusto Catania.
“Notiamo che la nostra città è alla deriva. Non sappiamo quanto dureremo”, dice Francesco Torregrossa.
Per Palermo si tratta della seconda sospensione del provvedimento dopo il primo stop fra marzo e agosto del 2020 e il secondo tra il 22 dicembre e appunto, il 2 marzo. L’esperienza maturata in questo periodo porta quindi a previsioni disastrose. Pochi i clienti disposti a pagare il pass giornaliero da 5 euro.
Dello stesso avviso Giuseppe Saccone: “La Ztl ci penalizza. Abbiamo il 50%-60% di perdite. I clienti storici non possono pagare il pass e non trovano parcheggio”. Un vero e proprio abuso per molti di loro. Uno schiaffo per i negozi secondo cui non si registrerebbe un flusso del traffico tale da giustificare un provvedimento simile.
“In un periodo di pandemia è meglio disattivare la Ztl. E’ una cosa assolutamente ingiusta”, gli fa eco Manfredi Di Dio.
Inoltre, a peggiorare il quadro generale, diversi titolari lamentano l’assenza di parcheggi, l’aumento della microcriminalità nella zona, oltre a una scarsa attenzione dal parte delle istituzioni al decoro urbano.
Secondo Alfredo Corradino, “non c’è dialogo col sindaco, che va avanti per la sua strada e non tiene conto delle esigenze di chi lavora e vive nella zona”.
Una situazione difficilmente tollerabile, appesantita da tanta amarezza. In molti, si sentono totalmente ignorati e tra appelli inascoltati e proposte cadute nel dimenticatoio. Il timore è che, l’assenza di turismo e il perdurare di politiche economiche e di mobilità urbana che nei fatti non incoraggiano la clientela locale, lascino in ginocchio le ultime attività della zona.