Straordinario successo di pubblico e di critica per la personale di esordio della giovane artista messinese Vitalin Grimaudo. La mostra, allestita nei locali espositivi del Nebe Coffee Book di Torre Faro (Messina), ha infatti registrato un significativo afflusso di visitatori e appassionati attratti dall’originale linguaggio artistico che caratterizza la produzione di Vitalin.
Per la prima volta la giovane presenta le sue opere alla città, portando una grande ventata di novità nel panorama artistico culturale non soltanto locale. Ventuno anni, artista per vocazione oltre che per professione, Vitalin Grimaudo ha studiato e si è diplomata presso l’Istituto d’Arte “Ernesto Basile”, prestigiosa fucina di giovani talenti che possono aspirare a importanti traguardi: Vitalin è certamente tra questi talentuosi. Attualmente, in coerenza con la continua e instancabile voglia di apprendere e affinare le tecniche che è propria degli artisti, frequenta numerosi corsi specialistici, tra cui uno di fotografia.
In un contesto cittadino in cui cultura e turismo sembrano essersi assopiti, salvo rare eccezioni, la mostra di Vitalin offre molteplici spunti di riflessioni e arricchisce una città che è già di per sé un prezioso scrigno di fermenti, di nuove suggestioni. Questa mostra ha dunque un valore culturale e sociale non indifferente per Messina, espresso soprattutto dal contenuto artistico delle opere esposte. Ci piace qui richiamarne alcune: “Vortice”, “Charlie”, “X”, “View”, “I cinque sensi”, “Trucioli”, “Rooms”, “Trinità”, “Diamond”, “Caleidoscopio” e “Fiori di loto” opere che coprono uno spazio temporale che va dal 2010 al 2017.
Il periodo di produzione non è soltanto un dettaglio, ma anche la cifra delle opere. A conferma dello spessore artistico, la mostra è inoltre corredata da una brillante nota critica di Teresa Pugliatti di Panicastro, di Patti. Tra le opere, tutte di indiscutibile e oggettiva bellezza, colpisce particolarmente “Charlie” (2015). L’opera è stata ispirata e contestualmente dedicata alla strage che ha avuto luogo nella redazione della rivista francese Charlie Hebdo.
Su un supporto di tela 20×20 cm, più di mille matite colorate creano un effetto cromatico davvero spettacolare e suggestivo, ulteriormente illuminato e rischiarato da matite gialle, che si affacciano dal quadro come tante piccole luci, stelle o fiaccole nell’oscurità che vogliono probabilmente rappresentare la speranza in un mondo migliore che proprio nell’arte può trovare il giusto medicamento alle sue ferite. Permeata di puro simbolismo, “Charlie” segna nella produzione artistica di Vitalin l’acme dell’opera-intuizione per antonomasia, e dimostra come tecnica, impressione e resa artistica possano restituire allo spirito tutte le sue dimensioni.
Dimensioni che nell’arte di Vitalin Grimaudo spiegano il chiaro talento e la geniale creatività dell’artista. Il forte impatto dei suoi quadri rivela a primo acchito la forma espressiva preferita da Vitalin che non è tanto la pittura, quanto la composizione, intesa nel senso più ampio del termine. La sua è un’arte concreta, tangibile, e perciò di forte effetto comunicativo e in cui la tecnica, che prevede principalmente l’uso di acrilico su tela e la combinazione di più materiali fisici, si unifica con il sentimento, le cui tracce sono tratti cromatici, cinetici e concettuali di grande effetto.
La poetica delle sue opere riflette a pieno il carattere razionale e minimalista di Vitalin, la quale giunge alla maturazione dell’opera solo dopo un processo che si svolge a fasi: inizia dalla suggestione di immagini catturate guardandosi intorno, procede individuandone il concetto e, una volta isolato, elaborato e trasferito in chiave matematica sulla tela. Nell’arte di Vitalin Grimaudo nulla è lasciato al caso. Come diceva il pittore Paul Klee, “l’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è” e così avviene per le opere della giovane artista messinese. La mostra chiuderà i battenti il dieci agosto.
