Va a fare una visita domiciliare ad un paziente e muore. È accaduto a Tortorici, nel Messinese, nel tardo pomeriggio di ieri, dove a perdere la vita è stato il medico Gianfranco Abbadessa. La sua morte ha provocato dolore nel centro, non solo perché il medico era stimato per la sua attività lavorativa, ma anche per la dinamica dei soccorsi che ha messo in evidenza i limiti della sanità siciliana.
A denunciare la vicenda è stato stamattina il sindaco di Castell’Umberto, Vincenzo Civa: “Stavolta è toccato ad uno di noi – ribatte – si è richiesto l’intervento dell’ambulanza più vicina. Questa si trovava fuori, allora ne è arrivata un’altra da Ucria, a 27 minuti da Tortorici, senza medico a bordo che poteva salvare la vita a Gianfranco. Non è più sostenibile questa situazione. Il mio è un appello non solo perché si trattava di un collega, ma soprattutto perché questo rappresenta un problema per l’intera comunità. Il nostro è un territorio abbandonato dal punto di vista sanitario”.
Immediata la risposta del responsabile 118 del luogo Domenico Runci: “Tutte le ambulanze erano impegnate, l’unica disponibile era quella di Ucria, senza medico a bordo. È facilissimo attaccare noi, ma è la legge che è sbagliata. Questa infatti stabilisce il numero delle ambulanze medicalizzate in base a parametri precisi: una ogni sessantamila persone. Noi possiamo fare ben poco”.