(foto archivio)
Solo tanta paura ma per fortuna nessuna conseguenza per i piccoli studenti della seconda elementare della scuola Settebello nord , succursale della Madre Teresa di Calcutta di Tremestieri Etneo, nel Catanese. Il crollo di una parte del tetto (parte dell’intonaco e di mattoni forati dal soffitto) potrebbe essere dovuto a infiltrazioni d’acqua causate dai temporali dei giorni scorsi.
Il Comune ha attivato le verifiche del caso e intanto ha disposto la chiusura del plesso per motivi di sicurezza. Gli alunni saranno temporaneamente ospitati in altre strutture.
Su Facebook la paura e la preoccupazione di un genitore che, postando la foto dell’accaduto, scrive: “Siamo in guerra. Si è sfiorata la tragedia, solo per puro caso l’aula era vuota. Diranno non si poteva prevedere, e no!”.
Per la Cisl serve fare sistema: “Siamo fortemente preoccupati per quanto è successo nella scuola di Tremestieri Etneo. Ma occorre maggiore consapevolezza tra le figure scolastiche preposte, sfruttare appieno le risorse economiche disponibili per l’adeguamento alle nuove norme di sicurezza degli edifici. È necessario però che la Città metropolitana assuma il coordinamento tra i Comuni con organici carenti”. Lo affermano segretario generale della Cisl di Catania Maurizio Attanasio ed il segretario generale della Cisl Scuola etnea, Ferdinando Pagliarisi.
“Siamo preoccupati – spiega Pagliarisi – perché già a settembre era stata richiesta una verifica per le condizioni della scuola e, nonostante le rassicurazioni, oggi ci troviamo davanti a una tragedia sfiorata. Come Cisl Scuola siamo impegnati nella organizzazione di corsi di informazione e formazione per promuovere tra la dirigenza scolastica buone pratiche per la sicurezza degli istituti. I dirigenti infatti sono i primi a conoscere la realtà dei loro edifici e devono poter collaborare con gli enti locali di riferimento per gli interventi che vanno fatti”.
“Dovremmo poter parlare di scuole all’avanguardia – aggiunge dal canto suo Attanasio – e invece dobbiamo spesso affrontare emergenze ed edifici scolastici sempre più malridotti. Abbiamo più volte messo in guardia sul fatto che l’area etnea è la più esposta d’Europa al rischio sismico. Eppure non si sfruttano le risorse messe a disposizione per ristrutturare o almeno fare l’ordinaria manutenzione delle scuole. Auspichiamo che la Città metropolitana, una volta approvato il bilancio – conclude Attanasio – avvii una fase di attenta verifica delle condizioni degli edifici di sua competenza e faccia da raccordo con gli altri Comuni e creino sistema, così che gli enti locali con organici insufficienti possano essere supportati dalle professionalità altamente qualificate nel settore dell’ex Provincia regionale”.