Il Comune di Trapani, per determinazione del sindaco Giacomo Tranchida e dell’assessore Giuseppe Pellegrino, hanno formalmente chiesto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alla Sogin S.p.A. istanza di accesso agli atti istruttori e a tutta la documentazione integrale, “compreso il provvedimento di approvazione dell’Ispettorato nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione, in forza della quale è stata adottata la Carta nazionale delle Aree Idonee (C.N.A.I.) pubblicata il 13.12.2023, onde conoscere le ragioni e le motivazioni che hanno indotto Codesti Enti e l’ISIN a mantenere tra i siti idonei il sito TP 11 e a respingere le precise contestazioni e osservazioni sollevate dalla Regione siciliana e da questo Comune”.
La richiesta è stata inoltrata per conoscenza anche all’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente Sicilia.
“Nonostante le numerose osservazioni poste dal nostro Comune e dagli ordini professionali della provincia di Trapani – affermano il sindaco Giacomo Tranchida e l’assessore Giuseppe Pellegrino – il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la Sogin hanno comunque inserito Trapani (ma anche Calatafimi – Segesta) all’interno della lista dei possibili territori ove costruire il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico. Per noi, ciò è assolutamente inaccettabile e per questo motivo abbiamo preliminarmente richiesto l’accesso a tutti gli atti che hanno portato a rendere siti idonei due territori ad altissima vocazione turistica, con alto rischio sismico e che presenta numerose difficoltà di realizzazione. Noi diciamo no alla costruzione del deposito senza se e senza ma. Ci opporremo con tutte le forze e lotteremo in ogni sede affinché ciò non avvenga“.