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L'intervista

Trapani, sindaco Tranchida: “La città era governata con logiche feudali. Noi abbiamo spezzato quel sistema”

domenica 3 Agosto 2025
Giacomo Tranchida

Dalla gestione del bilancio comunale alle sfide ambientali, dai fondi del Pnrr alla crescita turistica, fino alla questione dell’aeroporto di Birgi e alla mancata Bandiera Blu: il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida fa il punto sulla sua amministrazione in una lunga intervista rilasciata a IlSicilia.it. Tranchida rivendica i risultati raggiunti dalla sua amministrazione e non risparmia critiche al passato, parlando apertamente del “disastro” trovato nel 2018 e del lavoro fatto per ricostruire una macchina amministrativa “quasi ferma”.

“Come stanno andando questi anni? Anche dal punto di vista del Pnrr, della rigenerazione urbana, le posso dire che, al netto del Covid che ha devastato un po’ tutto il sistema e ha creato un blocco dappertutto, facendo perdere anni della nostra vita, noi come Trapani credo che siamo in cima, non solo a livello regionale, tra le città capoluogo medie che hanno conquistato più finanziamenti”.

Il sindaco Giacomo Tranchida rivendica: “Abbiamo conquistato centinaia e centinaia di milioni di euro di finanziamenti, non solo del Pnrr, privilegiando scuole, impianti sportivi, recupero e riqualificazione monumentale, mobilità urbana. E sottolinea anche la sinergia con soggetti chiave: “Siamo andati avanti anche con le opere strategiche, d’intesa con Ferrovie dello Stato e con l’Autorità del sistema portuale, per conseguire situazioni frontali”.

Dalla zona economica speciale al risanamento dei conti

Comune di Trapani

“Abbiamo conquistato la zona economica speciale, che sta realizzando anche opere infrastrutturali per il collegamento diretto del porto di Trapani con l’autostrada”, prosegue. “E abbiamo intercettato un bel po’ di risorse come distretto D50 per le politiche sociali integrate, perché quando lo Stato e la Regione tagliano, a pagarne le conseguenze sono sempre quelli che stanno fuori dai circuiti, le famiglie con disabilità e altre fragilità”.

“Noi abbiamo posto rimedio, conquistando queste risorse che abbiamo distribuito con i nove Comuni del distretto, cercando di alleviare questa tagliola che alla fine va a polverizzare le risorse e penalizza le famiglie più deboli”.

Il Comune è in regola. Abbiamo approvato il bilancio corrente, e il consuntivo del 2024 lo approveremo entro settembre. Di solito nessun Comune d’Italia riesce ad approvarlo nei tempi: noi lo faremo”, assicura Tranchida. “Il consuntivo serve per spendere i soldi che sono rimasti, e indirettamente stiamo risparmiando. Politicamente non lo posso dire, perché vorrei usarli per ulteriori opere e servizi”.

Il sindaco chiarisce anche le cause dei ritardi pregressi: “Da noi è accaduto qualcosa di unico in Italia. Un quinto del nostro territorio ha votato un referendum e nel 2018 è diventato un nuovo Comune. C’è stato lo scorporo e per tre anni sono stati bloccati i bilanci”. Ma oggi, “abbiamo recuperato tutto questo gap, facendo i bilanci a tre tratti. Siamo perfettamente in regola.

Le difficoltà ereditate dal passato

Porto_Trapani
Porto di Trapani

Tranchida non nasconde le difficoltà affrontate nel 2018: “Non mi era mai capitato di amministrare un Comune così malandato come Trapani Era una città che si prestava al messia di turno, invocandolo a gran voce”.

E ancora: “Io ho amministrato città piccole da cui vengo, Valderice 12 mila abitanti, Erice 28 mila. Trapani ne ha 58 mila, ma era governata da una logica feudale che noi abbiamo spezzato”.

“I cittadini pensavano che io arrivando nel 2018 avessi la bacchetta magica. Ma ho dovuto rifare tutta la programmazione urbanistica e strumentale”, racconta. “Se vuoi ottenere finanziamenti su energia, rinnovabili, rifiuti, spiagge… prima devi avere i piani strategici. A Trapani non c’erano. Abbiamo dovuto prima fare le carte”.

“Aggiungiamo due anni e mezzo di Covid e, nel 2022, un’alluvione che si ripropone ogni duecento anni. È chiaro che, politicamente, la mia credibilità ne ha risentito. Ma io ho spalle larghe, ho 62 anni, non faccio il sindaco per ambizione personale”.

Rifiuti e discariche: “Un buco da 2 milioni l’anno”

Giacomo Tranchida

Sulla gestione dei rifiuti: “Fino al 2018 Trapani non sapeva cosa fosse la raccolta differenziata. Era ferma al 15%. In due anni abbiamo avviato il sistema porta a porta, e oggi siamo al 67%. Ma non basta: “Molte persone ancora non la fanno. E poi c’è chi scarica illegalmente. Le bonifiche ci costano 2 milioni di euro l’anno.

“Purtroppo c’è ancora una parte della popolazione restia a fare la raccolta differenziata. E poi c’è anche chi, in modo incivile e a volte deliberatamente criminale, continua a scaricare rifiuti abusivamente. Se riuscissimo a eliminare questo fenomeno, potremmo risparmiare quei 2 milioni di euro l’anno e abbassare la Tari. Così facendo Trapani potrebbe allinearsi alle tariffe medie delle grandi città del Nord”.

La città ha reagito con un approccio innovativo: “Siamo il primo Comune in Italia ad usare i droni, anche notturni, per contrastare le discariche abusive. Sono venuti a verificarlo prefettura, procura, questura”. E i risultati cominciano a vedersi: “Abbiamo accertato 39 discariche e ci sono già procedimenti in corso. Pensiamo di contenere il fenomeno entro 6-12 mesi. Se ci riusciamo, potremmo finalmente ridurre una tassa come la Tari che pesa tanto sulle tasche dei cittadini”.

Turismo, infrastrutture e Bandiera Blu: “Birgi è strategico, la Regione apra ai privati”

aeroporto trapani birgi
Aeroporto Trapani Birgi

“Trapani soffre un pesante gap infrastrutturale, siamo ancora la periferia della periferia d’Italia, denuncia Tranchida. “Come lo superi, se non con l’aereo? La ferrovia inizia a svegliarsi adesso, ma non basta. Con l’auto arrivano solo pochi turisti e quindi inevitabilmente lo sviluppo del territorio passa necessariamente dallo scalo di Birgi.

Il sindaco rivendica i numeri “eccellenti” registrati lo scorso anno, sebbene in parte “drogati” dalla chiusura temporanea dell’aeroporto di Catania, che ha dirottato su Trapani molti voli. Ma insiste su un punto: La Regione deve continuare a investire su Birgi, anche aprendosi ai privati. Serve una strategia più ampia, che metta insieme Birgi, Pantelleria e Lampedusa in un vero sistema aeroportuale integrato. Solo così si può togliere il coltello dalla parte del manico alle compagnie aeree”.

Poi affronta la questione ambientale: “Nessun Comune del Trapanese ha ottenuto la Bandiera Blu, non perché manchino i requisiti naturali, ma perché non esiste ancora un ATO idrico operativo. Senza questo ente non si accede ai fondi per depurazione e potabilizzazione, come stabilito dalla normativa nazionale ed europea”.

Un problema che, secondo Tranchida, è in via di soluzione: “Stiamo per sbloccare la situazione. Se ci riusciamo, potremo intervenire sulle reti idriche e fognarie e avere acque più pulite, dove l’amministrazione è attenta. Solo così potremo finalmente concorrere alla Bandiera Blu”.

Infine una precisazione: “A Trapani, salvo un punto sotto monitoraggio, non abbiamo sversamenti fognari in mare. La morfologia e le correnti ci aiutano a smaltire eventuali scarichi. Ma non è un motivo per sentirci al sicuro: la vera risposta sono impianti moderni ed efficienti”.

Politica e identità: “Il mio primo partito è la città”

“Mi sono presentato con una lista civica, come già a Valderice e Erice. Ho la testa nel Pd, ma ragiono con la mia. Non ho padroni né all’interno del Partito Democratico, né all’interno della coalizione. Non appartengo ad alcuna corrente. Il mio primo partito è la città, poi viene il Partito Democratico”, precisa. E conclude con una battuta: “Detto ciò, ho da quasi tutta una vita una malformazione fisica. Il mio cuore è con la punta che va verso sinistra. Ce l’ho da quando avevo 22 anni”.

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