Ogni anno nel mondo circa 15 milioni di persone sono colpite da ictus; tra queste 5 milioni vanno incontro a morte ed altri 5 milioni a disabilità permanente. A livello mondiale l’ictus è la seconda causa di morte e la prima causa di disabilità, con una incidenza di 150 casi ogni 100.000 abitanti. L’ictus ischemico acuto dal punto di vista patogenetico è causato da un’occlusione di un’arteria cerebrale, con riduzione di apporto di sangue e conseguente necrosi del tessuto cerebrale, condizione che si estende progressivamente se non si interviene in maniera rapida a ricanalizzare l’arteria occlusa.
I sintomi dell’ictus possono includere debolezza muscolare, paralisi, difficoltà di linguaggio, stato confusionale, problemi di vista e vertigini. Il riconoscimento precoce della sintomatologia è fondamentale per il trasporto immediato del paziente in un centro specializzato dove si possano attuare terapie adeguate.
In atto esistono due terapie che possono essere somministrate al paziente colpito da ictus ischemico acuto: la trombolisi intravenosa, un farmaco che “scioglie” piccoli grumi di sangue responsabili dell’occlusione arteriosa e la trombectomia meccanica, una tecnica di disostruzione endovascolare effettuata dai neuroradiologi interventisti. Per entrambi gli approcci, di vitale importanza è il fattore tempo, “Time i Brain” è la frase che sintetizza questo concetto, ovvero quanto più è precoce il trattamento tanto maggiore sarà il beneficio clinico per il paziente che potrà recuperare pienamente o in parte le funzioni neurologiche perdute.
Con l’obiettivo di ridurre i tempi di trattamento dell’ictus è stata installata nell’Unità Operativa Complessa di Radiologia del PO Garibaldi dell’ARNAS Garibaldi di Catania, una moderna apparecchiatura Angio-TC integrata (Siemens-Nexaris) che fonde in un’unica soluzione un tomografo TAC ad alta risoluzione ed un Angiografo digitale altamente performante, una strumentazione tecnologica estremamente avanzata, unica in Italia, dedicata alla diagnosi e al trattamento dell’ictus ischemico acuto.
“Si tratta della prima One Stop in Stroke Room per il trattamento dello ictus in Italia – spiega il dottor Gianluca Galvano, Responsabile U.O.D. di Neuroradiologia e Direttore F.F. della U.O.C. di Radiologia del P.O. Garibaldi centro – ovvero un sistema diagnostico-terapeutico combinato che consente al Neuroradiologo di fare diagnosi di Ictus ischemico acuto, e successivamente di effettuare il trattamento di ricanalizzazione, mediante trombectomia, all’interno di un’unica sala, col paziente posizionato sullo stesso lettino, senza che lo si debba spostare, come accade nei percorsi convenzionali, da un ambiente all’altro dell’ospedale, col rischio di ritardare, di decine di minuti se non di ore, il trattamento di ricanalizzazione dell’arteria occlusa”.
Per quanto la suite Angio-TC combinata abbia assunto un ruolo fondamentale nella riduzione dei tempi di trattamento, va detto che il miglioramento delle performance di cura, si è realizzato anche ottimizzando tutto il percorso diagnostico terapeutico Intraospedaliero del paziente con Ictus Ischemico acuto; infatti in accordo con il dottor Luigi Sicurella, Direttore della UOC di Neurologia con Stroke Unit dell’Arnas Garibaldi, il trattamento di trombolisi endovenosa, quando previsto, viene effettuato dai Neurologi della stroke unit direttamente all’interno della sala Ibrida Angio-TC, subito dopo lo studio diagnostico Tac ed in contemporanea all’intervento di Trombectomia.
I tempi di transito del paziente, dall’ingresso in Pronto Soccorso alla sala Ibrida dedicata, sono stati ulteriormente ridotti grazie alla velocizzazione dei percorsi di TRIAGE e di visita negli ambulatori, assegnando al paziente un codice rosso dedicato e dando immediata notifica di allerta a tutti gli operatori coinvolti, risultati ottenuti grazie al ruolo fondamentale del personale del Dipartimento di Emergenza dell’Arnas Garibaldi, diretto dal dottor Giovanni Ciampi.
L’intervento immediato degli Anestesisti, della U.O.C. di Anestesia e Rianimazione del P.O. Garibaldi-Centro, Diretta dalla Dottoressa Daniela Di Stefano, partecipa in maniera importante, al buon esito del trattamento e all’ulteriore riduzione dei tempi di esecuzione delle procedure di ricanalizzazione.
L’implementazione della sala Angio-TC integrata associata all’ottimizzazione del percorso di cura ha fatto registrare sin da subito una notevole riduzione del tempo di transito del paziente dall’ingresso in ospedale all’inizio del trattamento di Trombectomia ‘door to groin time’ che passa da 60-90 minuti del percorso convenzionale a 20-30 minuti del nuovo sistema.
Se si considera che ogni singolo minuto di ischemia cerebrale causa la perdita di due milioni di neuroni e quattordici miliardi di sinapsi, si capisce bene come ogni strumento tecnologico ed organizzativo, orientato alla riduzione dei tempi per riperfondere il tessuto cerebrale sia determinante, per il paziente, allo scopo di ottenere migliori risultati possibili in termini di recupero delle funzioni neurologiche perdute.
“Il raggiungimento di un traguardo così importante – afferma Fabrizio De Nicola, Commissario Straordinario dell’Arnas Garibaldi – muove innanzitutto dalla recente definizione della rete dei centri di Neuroradiologia Interventistica, sapientemente operata dall’Assessorato della salute della Regione Siciliana, la quale ha attribuito alla Neuroradiologia dell’Arnas Garibaldi il ruolo di centro HUB di riferimento per la macroarea Catania-Siracusa-Ragusa. Un plauso particolare, inoltre, va a tutto il personale medico e paramedico che, a vario titolo, si prende cura dei pazienti con Ictus ischemico acuto dall’ingresso in ospedale fino alle procedure di ricanalizzazione”.