A sorpresa, quando si attendeva la sentenza, il tribunale di Marsala ha disposto una serie di perizie sulla documentazione sanitaria prodotta al processo ad Alfonso Tumbarello il medico di Campobello Di Mazara che ha avuto in cura il boss Matteo Messina Denaro durante la latitanza.
L’imputato è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico. Per lui la dda di Palermo ha chiesto la condanna a 18 anni.

Per mesi Tumbarello, ha prescritto analisi e terapie al capomafia che utilizzava all’epoca l’identità di un paziente del dottore, il geometra Andrea Bonafede. Per i pm Gianluca De Leo e Piero Padova e per l’aggiunto Paolo Guido, Tumbarello sapeva in realtà perfettamente che le prescrizioni erano per il boss.
L’indagato si è difeso sostenendo di essere stato ingannato dal geometra che gli aveva dato di essere malato di cancro e di aver bisogno delle cure, evitando però di farsi visitare allo studio perchè non si sapesse in giro della sua patologia.
Le perizie dovranno accertare se i certificati erano compatibili con le condizioni di salute del vero Bonafede, se cioè Tumbarello possa essere stato davvero convinto che la documentazione riguardasse il geometra.