“Chi non ha pagato i tributi e non è in regola con le somme dovute all’ente non potrà partecipare ad un eventuale avviso pubblico con il Comune e non potrà avere in locazione dei beni dal Comune di Taormina. Abbiamo deciso di intraprendere un’altra strada rispetto al passato, nella quale serve rispetto per il Comune e per la comunità di Taormina e questa misura si inserirà nel quadro di un impegno preso con i cittadini”. Così il sindaco Cateno De Luca ha preannunciato il “Daspo” per i morosi, ai quali sarà negata l’opportunità di prendere in affitto beni del Comune di Taormina per un periodo che il primo cittadino ha ipotizzato in almeno 5 anni.
“Serva una nuova impostazione gestionale del nostro patrimonio – ha rimarcato il primo cittadino – che consenta all’ente di tutelarsi e di non incorrere più nelle situazioni certamente spiacevoli che si sono verificate in passato e che hanno privato il nostro Comune di importanti risorse economiche e quindi di opportunità strategiche per l’amministrazione del territorio. Non si può prescindere dalla regolarità contributiva e non è neanche pensabile che un imprenditore prenda un bene trovandosi in regola inizialmente, in quel momento, per poi diventare moroso subito dopo. La trasparenza e la correttezza sono requisiti fondamentali in tutto il percorso gestionale di un bene”.
La casa municipale di Taormina è alle prese con diverse situazioni di affitti degli immobili sui quali poi l’ente non è riuscito ad ottenere dal privato le somme del canone di locazione, così nel tempo sono venute a mancare importanti somme nelle casse di Palazzo dei Giurati.
“A Taormina – ha detto De Luca – lo sport più praticato è stata sinora il “come truffare il Comune”. Ora bisogna prevedere tutto ed anche il daspo. Chi ha truffato il Comune di Taormina non può avere beni in concessione per un determinato arco di tempo, per almeno 5 anni. E’ fondamentale che sia così. Anche qui ci siamo trovati con soggetti che hanno truffato e avuto altri beni. I “pacchisti” di professione non sono benvenuti con me. Quindi si dovrà porre in essere il Daspo, un provvedimento ben preciso per colpire in modo diretto o indiretto, anche per chi fa parte di una società nella qualità di socio. Bisognerà avere una garanzia in premessa per poter poi eseguire lo sfratto, se necessario. Va disciplinato pure il subentro che non può essere più possibile se il titolare non è in regola. Non ci possiamo più impelagare in lunghe cause con i costi che poi l’ente deve affrontare per pagare i propri legali”.