La Polizia di stato sta indagando sul rinvenimento di resti umani, avvenuto il 9 maggio scorso, nell’agro di Castellammare del Golfo (Trapani) in località Monte Inici, nell’area boschiva pertinenziale del rifugio forestale denominato “Parchi soprani“, in una cavità profonda oltre 8 metri.
Il rinvenimento è avvenuto da parte del personale dei vigili del fuoco del nucleo speleo alpino fluviale del comando provinciale di Trapani, durante lo svolgimento di un’esercitazione. Le manovre dei vigili del fuoco per riportare alla luce i resti si sono protratte per giorni, a causa della morfologia della cavità e della difficoltà di operare in profondità. I resti umani, che sarebbero di una sola persona, sono stati trovati insieme a numerose ossa di origine animale e altri oggetti ed effetti personali, verosimilmente riconducibili alla persona morta. I brandelli di vestiti recuperati fanno ritenere che il soggetto fosse di sesso maschile. Al momento, non è possibile stabilire né l’epoca né le circostanze della morte. Dai primi anni ’90, la cavità è delimitata da una struttura muraria in pietra ed è opportunamente segnalata, ma in passato si presentava come una delle tante cavità naturali che connotano la struttura morfologica del complesso montuoso dell’Inici.
“Per tale ragione, potrebbe trattarsi di un escursionista caduto improvvidamente nella frattura – dice la polizia – ma non può escludersi che si tratti di una delle tante vittime di lupara bianca, riconducibili alla sanguinosa guerra di mafia che, negli anni novanta, ha interesso i territori di Alcamo e Castellammare del Golfo. Le indagini per risalire all’identità dello scheletro sono condotte da personale della squadra mobile e del commissariato di Castellammare del Golfo, coordinati dalla procura di Trapani che, ritenendo necessari accertamenti di natura medico-legale e di biologia forense, ha anche delegato il Servizio di polizia scientifica della polizia di stato. Nel commissariato saranno visibili gli effetti personali della vittima, che verranno messi a disposizioni di coloro che chiedessero di visionarli, per l’eventuale riconoscimento”.