Indagare le correlazioni tra le malattie infiammatorie croniche dell’intestino e il tumore del colon per identificare nuove strategie di cura. È l’obiettivo alla base del progetto dell’AOU “G. Martino” che ha ottenuto un finanziamento di ricerca di 685.000 euro su un bando nazionale del Ministero della Salute nell’ambito del PNRR 2022.
Presentato dal Prof. Guido Ferlazzo – Ordinario di Patologia Generale dell’Università di Messina e direttore della UOC di Patologia Clinica dell’AOU “G. Martino” – il riconoscimento economico premia il valore scientifico di un progetto di ricerca pre-clinica che verrà realizzato all’interno dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Messina.
Oggi una parte dei pazienti che convive con malattie infiammatorie intestinali progredisce verso una patologia infiammatoria cronica; circa un 20-30% di essi sviluppa un cancro del colon nell’arco della vita. Alla base del progetto finanziato dal Ministero della Salute vi è il proposito di studiare i meccanismi che determinano tali evoluzioni negative: verrà analizzato in particolare il ruolo di alcuni linfociti dell’immunità innata presenti nella mucosa intestinale. Comprendere i meccanismi fisiologici che possono incidere sulle alterazioni può, infatti, spianare la strada verso l’utilizzo di nuove terapie mirate a tenere sotto controllo l’evoluzione verso una forma tumorale. Al tempo stesso sarà possibile selezionare biomarcatori immunitari da utilizzare a scopo diagnostico e in grado di identificare, tra i pazienti colpiti da una malattia infiammatoria cronica intestinale, coloro che hanno un rischio più alto di poter sviluppare un cancro del colon.
L’AOU di Messina è capofila dello studio che sarà condotto in collaborazione con il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università di Milano-Bicocca, della A.O.U. Policlinico P.Giaccone di Palermo e del Dipartimento di Medicina e Scienza dell’Invecchiamento dell’Università degli Studi Gabriele D’Annunzio di Chieti e Pescara.
Molti i ricercatori del settore di Patologia Generale dell’Università di Messina, che operano all’interno dell’azienda ospedaliera universitaria, coinvolti nella ricerca; tra questi, la prof.ssa Irene Bonaccorsi, co-principal investigator del progetto, i prof. Riccardo Cavaliere, Paolo Carrega, Stefania Campana e Claudia De Pasquale e il dottorando di ricerca (Ph.D student) Josè Freni. A svolgere un ruolo importante nel progetto anche due giovanissime ricercatrici laureate in biotecnologie: Alessia Calabrò e Fabiana Drommi.