Non solo americani. A Taormina la stagione turistica si sta caratterizzando per una significativa impennata di un altro mercato straniero, quello australiano. Ad evidenziare una forte crescita del turismo proveniente dall’Australia e l’Associazione Albergatori Taormina, con il presidente Gerardo Schuler che parla di un movimento “sempre più strategico per il turismo della Città di Taormina”.
“La stagione turistica a Taormina sta andando bene – spiega Schuler – e si sta caratterizzando per le conferme ed anche per qualche novità sicuramente incoraggiante. Si conferma la forte presenza degli americani, che ormai rappresentano a pieno titolo il primo mercato turistico a Taormina e che anche in questa annata hanno scelto numerosi il nostro territorio per la loro vacanza, dando seguito all’onda lunga di un trend che, anche grazie alla serie tv “The White Lotus” li ha portati a diventare il primo mercato in assoluto per quanto concerne Taormina”. Gli Usa rappresentano sin qui il 32% del movimento complessivo a Taormina, e dopo un 2023 da record stanno continuando a raggiungere la Perla dello Ionio, considerandola un epicentro del viaggio in Italia”.
Ma Schuler sottolinea anche il boom di presenze che si sta verificando nel mercato dei turisti provenienti dall’Australia. “Per alcuni versi è una conferma perché comunque già lo scorso anno c’era stato un buon trend di presenze dall’Australia ma allo stesso tempo possiamo anche dire che la novità sta nella crescita importante e sempre più tangibile che si sta verificando in questo contesto e possiamo dire che l’Australia si sta consolidando come uno dei principali mercati turistici di Taormina, dopo gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Germania e il Canada, con la possibilità di scalare altre posizioni e di assumere una posizione sempre più rilevante nell’economia della nostra città. Dopo la pandemia e il tempo che è servito per arrivare alla riapertura delle frontiere, gli australiani sono tornati in Europa e Taormina è una delle destinazioni più apprezzate in Italia”.
I mercati stranieri continuano, insomma, a spingere il turismo a Taormina, a dispetto del movimento interno, quello italiano, che continua a fare fatica e che rimane marginale nel dato complessivo delle presenze nelle strutture del territorio, con una percentuale che non va oltre il 10-15%. Luglio e agosto saranno, come da tradizione, i mesi di maggiore pressione turistica sulla Perla dello Ionio, con l’immancabile spinta anche del “mordi e fuggi”, e con i discorsi sin qui irrisolti che si collegano alla questione dell’overtourism. A tal proposito, tuttavia, Taormina ha fatto una scelta e sino a questo momento ha deciso di non prendere in considerazione le soluzioni drastiche adottate in altri contesti e non ha nemmeno seguito la linea adottata a Venezia del ticket di ingresso in città.
Tra l’altro, a Taormina già si paga dal 2006 il ticket di ingresso nei parcheggi comunali, vi è anche l’imposta di soggiorno nelle strutture alberghiere ed extralberghiere, e anche per questo si è deciso di non introdurre ulteriori balzelli. Si va verso i due mesi di gran pienone, che precederanno poi il periodo di settembre e ottobre, da sempre considerato quello di un turismo di più alto livello. L’aspettativa è quella di riuscire a chiudere il 2024 con un trend positivo, sognando di ripetere l’anno record del 2023 che da queste parti si chiuse con Un milione 350 mila presenze ed il dato più alto di sempre nella storia del turismo a Taormina.