L’Osservatorio Turistico di Taormina potrebbe presto tornare in attività. A lanciare questa proposta è l’Associazione Albergatori Taormina, presieduta da Gerardo Schuler, che intende chiedere all’Amministrazione del sindaco Mario Bolognari di rendere nuovamente operativo l’organo consultivo che era stato istituito nel 2013 per la trattazione, in particolare, di tematiche riguardanti l’utilizzo dei proventi dell’imposta di soggiorno.
La commissione era formata allora dal sindaco pro-tempore e dall’assessore al Turismo, nonché dai delegati delle associazioni che rappresentano le forze produttive locali, quindi l’Associazione Albergatori (a suo tempo c’era anche Confindustria Turismo e Alberghi) e l’Associazione Imprenditori per Taormina. A queste realtà si aggiungerebbero adesso anche l’Associazione Commercianti Taormina che rappresenta gli operatori economici del commercio e Taoxenia che rappresenta il comparto dell’extralberghiero. La svolta sollecitata dal presidente di AAT, Schuler, potrebbe concretizzarsi già in questa fase finale della legislatura o al più tardi con l’avvento della nuova Amministrazione verrà eletta dopo il voto delle Comunali di giugno. “Proponiamo di riattivare l’Osservatorio per una sinergia programmatica delle scelte importanti in un ambito strategico poiché la ricaduta non riguarda soltanto il tessuto alberghiero ma l’intera filiera del turismo del nostro territorio”, ha rimarcato Schuler.
La questione dell’utilizzo dell’imposta di soggiorno anima il dibattito a Taormina da parecchio tempo e nel 2015 vi fu anche uno scontro determinato da un esposto presentato presso la Corte dei Conti dagli albergatori, a seguito del quale l’organo di controllo aveva “ammonito” la casa municipale a non effettuare un impiego “improprio” delle somme. Gli albergatori hanno evidenziato la necessità che i proventi dell’imposta vengano destinati alle finalità istitutive di tale gettito, ovvero il turismo e la promozione del territorio.
Il Comune, nel tempo, non ha mai istituito un capitolato ad hoc su questa imposta ed il gettito è finito così nel “calderone” del bilancio. Ora si registra questa iniziativa degli albergatori taorminesi che intendono dare nuovo slancio su un fronte che sino alla pandemia (cioè sino al 2019) ha portato annualmente circa 3 milioni e 500 mila euro nelle casse di Palazzo dei Giurati e che nel 2022 è tornato su livelli importanti , oltre la quota dei 2 milioni e mezzo.