I carabinieri in due diverse operazioni hanno liberato 26 cardellini e denunciato due palermitani. Nella prima operazione eseguita a Palermo al Villaggio Santa Rosalia i Carabinieri hanno notato sul balcone di un’abitazione delle gabbiette contenti alcuni esemplari di avifauna selvatica di Cardellini. I militari hanno dunque accertato che gli animali erano privi di anello identificativo o di altro sistema di marcaggio. Il proprietario T.s. 51 enne palermitano, volto noto alle forze dell’ordine perché già deferito per reati analoghi, non è stato in grado di fornire la documentazione attestante la legittima detenzione. E’ stato quindi deferito in stato di libertà per aver detenuto esemplari appartenenti ad una specie animale selvatica protetta. I sei esemplari, dopo la visita veterinaria, sono stati liberati al Parco D’Orleans.
In un’altra operazione i militari della Compagnia Carabinieri di Lercara Friddi coadiuvati dai Carabinieri Forestali del Nucleo CITES del Centro Anticrimine Natura di Palermo, impegnati in un’attività di prevenzione e repressione a tutela della conservazione del patrimonio di biodiversità nel comprensorio lercarese, hanno effettuato un’accurata perquisizione all’interno di un magazzino rurale, trovando all’interno di un’angusta gabbia ben venti esemplari di cardellini. L’attività, preceduta da un periodo di osservazione svolto dall’Arma locale, ha consentito di rintracciare un magazzino rurale in contrada Friddi dove erano stati nascosti i venti piccoli fringillidi, specie particolarmente protetta ai sensi dell’art. 2 della Legge 157/92 e dalla convenzione internazionale di Berna del 1979, in merito alla conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa.
Il proprietario del deposito, F.C. lercarese 50 enne, è stato deferito in stato di libertà e dovrà rispondere di ricettazione e detenzione di animali in condizioni incompatibili e produttive di gravi sofferenze. I cardellini al momento in fase di muta stagionale del piumaggio, sono stati rinvenuti all’interno di una gabbia angusta e in condizioni di grave sofferenza tali da impedire loro non solo di volare ma anche di muoversi all’interno. Tutti gli esemplari sono stati sottoposti a visita medico veterinaria dal personale del U.O.T. Veterinario di Lercara Friddi, che ne ha attestato l’idoneità alla immediata re-immissione in natura nei boschi dei Monti Sicani che circondano l’abitato lercarese.