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E’ stato ”Tutte le Strade” ad aggiudicarsi la Stella d’argento al Festival nazionale del cinema italiano di San Vito Lo Capo come miglior cortometraggio. A premiarlo è stata una giuria d’eccellenza composta da: Serena Autieri, Paolo Conticini, Donatella Finocchiaro, Chiara Francini, Giusy Buscemi, Christian Marazziti e presieduta da Silvio Orlando.
Il corto del regista Samuel Di Marzo, sceneggiato da Luigi Storti, è un film di giovani realizzato da giovani che vede la partecipazione straordinaria del grande Alessandro Haber.
A raccontarci del cortometraggio e questa vittoria è il protagonista del film interpretato dal siciliano Carlo Palmeri.
“Tutte le strade”
Carlo, di cosa parla il film?
““Tutte le strade” racconta delle nuove generazioni costrette a cercare “altrove ” i loro sogni, ma, non per questo, bisogna cercare questi sogni nei posti sbagliati. Oltre a mostrare quello che vivono le nuove generazioni, porta a far riflettere i ragazzi sul fatto che il lavoro dà la possibilità di essere dignitosi verso la propria persona e verso gli altri e che deve essere svolto con onestà“.
Quanto ti rispecchia il protagonista e la sua storia visto che anche tu da Alcamo sei partito per Roma per trovare la tua strada?
“Molto. Lui, come me, ha lasciato tutto per andata a vivere in una città come Roma. Città gigante che all’inizio ti fa sentire piccolissimo, quasi ti sovrasta e devi combattere per poterci vivere all’interno. Ma mi rispecchia soprattutto nei modi di fare e nella voglia che lui ha di risollevare gli animi e di migliorare le altre persone portandole in alto, anche a rischio della propria vita“.
Cosa hai provato a vincere nella tua terra?
“Finito il corto ci ha contattato la Premiere Film perché voleva distribuirlo. Siamo stati subito entusiasti perché sapevamo di avere a che fare con una casa di distribuzione veramente importante. “Tutte le strade”, infatti, sta girando il mondo, facendoci vincere tanti altri festival, anche internazionali.
Ma vincere a San Vito non me lo sarei mai aspettato… è stata una grande soddisfazione. È grazie alle mia terra e alla mia famiglia che sono la persona e l’attore che son diventato. Le emozioni che io posso portare, e che quindi ritornano nella mia terra, per me è una cosa meravigliosa”.
Momenti più belli di quando hai girato il film?
“Sono stati tanti, ma credo che è stato vivere nella stessa casa tutti insieme, perché vicina al set, ci ha permesso di lavorare in simbiosi con tutto il team. Ci ha permesso di far diventare grande questo progetto”.
Com’è stato lavorare con Alessandro Haber
“E’ stato fantastico! Una persona splendida e divertentissima. Lui è arrivato con umiltà, con una passione e con una voglia di lavorare incredibile. Ha avuto tante soddisfazioni nella sua carriera, ma, nonostante ciò, si fa in mille per gli altri. Con noi giovani ha cercato di trasmetterci tutto il suo sapere sempre con grande umiltà. Da qui si vede la grandezza di un attore perché non è facile regalare e donare tutte queste cose, forse anche perché è una grande responsabilità”.