“Il ministero dello Sviluppo Economico, il 5 febbraio scorso doveva pronunciarsi sul progetto di riconversione industriale per l’ex sito Fiat di Termini Imerese per individuare una soluzione occupazionale agli oltre 635 lavoratori in cassa integrazione da oltre 10 anni. La caduta del governo ha fermato tutto e al momento nonostante l’insediamento del nuovo Esecutivo e la nomina del nuovo ministro allo Sviluppo Economico non si hanno riscontri concreti su chi sta seguendo la crisi dello stabilimento siciliano. Mercoledì prossimo davanti ai cancelli della Blutec di Termini Imerese gli oltre 635 lavoratori si riuniranno con in assemblea per manifestare la loro rabbia e chiederanno alle istituzioni regionali e nazionali di agire in tempi brevi rispettando gli impegni presi”.
Lo dicono il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano e il segretario generale Fim Cisl Palermo-Trapani Antonio Nobile “Non si può perdere ulteriore tempo – aggiungono – lo diciamo con forza al nuovo Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. Dall’inizio della vertenza dello stabilimento di Termini Imerese con la comunicazione di chiusura del sito sono passati 11 anni. Prima dell’attuale esecutivo Draghi ben sette governi e otto ministri dello Sviluppo Economico non solo non sono riusciti a trovare una soluzione industriale e occupazionali dentro lo stabilimento di Termini Imerese, ma nemmeno sono riusciti ad attuare forme di ricollocazione occupazionale in altri ambiti lavorativi per un lavoratore ex-Fiat”.