Twitter, con un’azione piuttosto sorprendente, ha sospeso gli account di molti attivisti americani ultra nazionalisti, colpevoli di aver scritto frasi di odio sulla nota piattaforma social, violandone le regole.
A essere colpiti sono stati gli account del National Policy Institute, descritto come “bianco-nazionalista”, la sua rivista Radix e Richard Spencer, a capo di tale istituto.
Spencer, che secondo il gruppo anti-odio SPLC (Southern Poverty Law Center) avrebbe parlato di “pulizia etnica pacifica per fermare la decostruzione della cultura europea”, denigrando tale azione sul quotidiano di destra Daily Caller bollandola come “stalinismo aziendale”.
La sospensione appare ancora più strana alla luce del fatto che, da poco tempo Spencer aveva ottenuto pure il badge per la verifica del suo account, la classica spunta blu che appare vicina ai nomi dei profili delle persone di spicco che effettivamente gestiscono personalmente il proprio profilo.
“Le regole di Twitter proibiscono le minacce di violenza, molestie, condotta d’odio e agiamo sugli account che violano tali politiche” è stata la dichiarazione di un portavoce del colosso del micro-blogging, nel solco di altre azioni che nell’ultimo anno hanno visto la chiusura di oltre 360mila account considerati vicini allo Stato Islamico e colpevoli della stessa violazione della policy della celebre piattaforma.