Il riarmo europeo protagonista dell’agenda politica comunitaria. Anche se gli Stati Membri avranno comunque una certa autonomia nella redistribuzione dei fondi. Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, ha parlato dell’argomento a Palermo durante un evento dedicato all’utilizzo della fondi della programmazione europea 2021-27 tenutosi a Villa Igiea. Dibattito al quale si sono visti diversi volti noti dell’Ars e del Governo Regionale. A fianco dell’esponente di Fratelli d’Italia c’era il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. I due hanno avuto questa mattina un vertice a Palazzo d’Orleans, durato circa un paio d’ore. Motivo del contendere proprio la riorganizzazione delle risorse PO-FESR.
Fitto: “Fondi per la difesa UE collegati a volontarietà degli Stati Membri”
Schifani non ha parlato ai microfoni della stampa, lasciando spazio al commissario europeo per i fondi dello sviluppo e della coesione. Argomento topico di giornata è stato il libro bianco sul riarmo europeo. Una contrommossa lanciata da Bruxelles per rispondere alle ingerenze russe sullo scenario internazionale. “La commissione europea, proprio ieri, ha approvato il libro bianco sulla difesa. L’associazione che si fa con la politica di coesione non è questa – ha sottolineato Fitto -. La possibilità di utilizzare le risorse della politica di coesione per la difesa sono collegate esclusivamente alla volontarietà degli Stati Membri. Se un Governo richiede di utilizzarli, lo può fare. Come è evidente, ci sono valutazioni diverse. Quelle che fanno i paesi del Nord-Est Europa non sono le stesse di quelli del Sud Europa“.
No comment su dichiarazioni Meloni e il manifesto di Ventotene
L’ex ministro di Fratelli d’Italia ha glissato le domande sull’intervento della premier Giorgia Meloni sul manifesto di Ventotene. “Come principio, ho un ruolo sovranazionale. Quindi non entrerò nel dibattito politico nazionale“.
Sui migranti: “Numeri ci dicono che gli sbarchi si sono ridotti”
Focus finale dedicato alle politiche migratorie, in particolare all’ultimo naufragio avvenuto ieri nel canale di Sicilia. “L’Europa ha approvato una comunicazione sul fronte dell’immigrazione. Dobbiamo rafforzare i rapporti con i paesi terzi per cercare di struttura una politica capace di affrontare il tema. I dati ci dicono che nell’ultimo periodo gli sbarchi si sono ridotti. Questo ci dice che siamo sulla strada giusta“.
Chiesta l’applicazione del ddl sulla violenza di genere
Durante il confronto con i giornalisti a Villa Igiea, un gruppo di cittadine ha incalzato il governatore Renato Schifani sull’applicazione del disegno di legge regionale sulla violenza di genere. A capitanare il gruppo, nello spazio antistante al luogo della conferenza, c’era Barbara Bartolotti, donna rimasta vittima di violenza di genere nel 2003. La norma punta ad estendere le previsioni, attualmente previste a livello nazionale per le vittime di mafia, anche chi ha riportato lesioni permanenti del viso o agli orfani di donne rimaste uccise dai loro carnefici. Approvata durante il dibattito sulla Finanziaria 2023, la norma non ha mai trovato attuazione. Ciò nonostante una seconda pronuncia positiva dell’Ars. A bloccare tutto sembrerebbe essere un parere interno dell’Avvocatura Regionale. Una questione sulla quale l’esponente di Palazzo d’Orleans ha risposto: “Ci lavoreremo“.