Ultimato il varo della diciannovesima campata d’acciaio del nuovo viadotto di Genova: il nuovo ponte è completato, è lungo 1.067 metri. Sono state usate 17.500 tonnellate di acciaio. L’operazione è stata salutata dal suono delle sirene del cantiere e delle navi alla fonda e di alcune aziende. A nemmeno due anni dal crollo del Morandi, il 14 agosto 2018 (43 morti), Genova è ricucita. Oggi, come allora, piove.
“Lo Stato non ha mai abbandonato Genova. Lo abbiamo solennemente detto a poche ore dalla tragedia: ero già qui e abbiamo detto subito che Genova non sarebbe stata lasciata sola. Questa presenza è doverosa ma sono qui anche con grande piacere perché oggi suturiamo una ferita”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte a Genova alla cerimonia per la ricostruzione del ponte.
“Ci impegniamo al massimo perché tragedie del genere non abbiano più a ripetersi” ha detto Conte.
Mentre lo Stato ha concesso a Genova norme speciali per velocizzare i cantieri per la ricostruzione del nuovo ponte, la Sicilia, dopo 5 anni dal crollo del Viadotto Himera sull’autostrada A19, aspetta ancora il completamento del nuovo viadotto.
Era il 10 aprile del 2015, quando il viadotto Himera lungo la carreggiata Palermo-Catania cedette a causa di una frana nel terreno sui cui poggiavano i piloni. Appena 270 metri, simbolo della vergogna in Sicilia e dell’Italia a due velocità.
“Allo stato attuale – spiegò l’Anas qualche settimana fa – i lavori, seppur fortemente rallentati a causa dell’emergenza Covid-19, proseguono e si stima che il completamento dell’opera, compatibilmente con l’attuale stato di emergenza, possa avvenire entro l’inizio della stagione estiva“, quindi verso fine giugno 2020. Almeno si spera.
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